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Lectio divina maria Madre di Dio - C

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 1 gennaio 2022, Maria ss. Madre di Dio - Anno C

MARIA SERBAVA OGNI COSA NEL CUORE
Numeri 6, 22-27 . Salmo 66 . Galati 4, 4-7 . Luca 2, 16-21

Lettura
Il brano ci riporta agli inizi del vangelo di san Luca e precisamente alla "manifestazione" di Gesù Cristo avvenuta a Betlemme. Del racconto, strutturato in tre quadri (la nascita di Gesù vv. 1-7, l'annuncio ai pastori vv. 8-14, la venuta dei pastori a Betlemme vv. 15-20), la liturgia ci presenta il terzo, con l'aggiunta della circoncisione di Gesù e l'imposizione del nome (v. 21).

Lc 2,16-21
I pastori 16Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Commento
Il testo si apre narrando dei pastori che, dopo aver ricevuto l'annuncio della nascita di Gesù, vanno a verificare di persona quanto a loro è stato detto: "andarono senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia". Dopo aver visto direttamente Gesù, riferiscono a tutti "ciò che del bambino era stato detto loro". Essi diventano così i primi testimoni ed evangelizzatori. Il testo sottolinea che quanti ascoltano i pastori rimangono stupiti del loro messaggio che suscita sicuramente reazioni di incredulità, di interesse, di curiosità. Anche Maria è presentata tra coloro che reagiscono al messaggio dei pastori. Ella infatti raccoglie tutto quanto avviene attorno a suo figlio; serba "tutte le cose meditandole nel suo cuore" cioè facendole diventare parte importante della sua vita. I pastori a questo punto partono e, tornando alla loro professione, "glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto". Si ha poi il breve brano che racconta la circoncisione di Gesù, avvenuta dopo otto giorni dalla nascita, e l'imposizione del nome: "gli fu messo nome Gesù". È questo un nome che non viene dato dai genitori, ma da Dio stesso. Infatti così "era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo" della madre. Il nome dato al bambino indica il progetto di Dio sulla persona: "il Signore salva".

La nascita di Gesù a Betlemme ha come finalità l'incontro di Dio con gli uomini, di cui i pastori sono i rappresentanti significativi. Chi incrocia sulla sua strada Gesù Cristo, necessariamente diventa un evangelizzatore, cioè uno che con la vita e la parola fa conoscere Gesù. Questa esperienza si realizza soltanto quando, come Maria, tutto ciò che riguarda Gesù si conserva nel cuore e tutta la vita si orienta alla volontà di Dio Padre, attraverso la preghiera e la meditazione delle Scritture.

COLLEGAMENTO FRA LE LETTURE
La solennità della Madre di Dio prolunga la contemplazione della realtà di Dio che si manifesta nell'umanità di Gesù. Il tema di Dio che salva collega le letture di questa solennità. Nella prima lettura, l'antica benedizione sacerdotale presenta un Dio che vuole stare con gli israeliti e donare loro la sua benedizione. Questa garantisce al popolo protezione, fecondità e pace. L'attenzione di Dio verso il suo popolo è resa anche con l'immagine del volto orientato agli israeliti; l'immagine del volto esprime il desiderio di Dio di avere una relazione stabile. Il volto luminoso di Dio, che salva il suo popolo, coincide con quello del suo Figlio Gesù Cristo inviato nella pienezza dei tempi per dare libertà a tutti gli uomini. Chi accoglie Gesù come Maria sua madre, che meditava nel cuore ogni cosa, partecipa direttamente della salvezza. Anche Paolo nella Lettera ai Galati richiama la pienezza dei tempi in cui Dio si è manifestato all'umanità per la salvezza. Qui addirittura si afferma che l'intervento decisivo di Dio nella storia, tramite il figlio, rende tutti figli dello stesso Padre.

La vita
(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci :
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)

Lectio divina Natale del Signore - C

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 25 dicembre 2021– Natale del Signore Anno C

OGGI È NATO IL SALVATORE
S. Messa della Notte
Isaia 9,1-3.5-6 . Salmo 95 . Timoteo 2,11-14 . Luca 2,1-14

Lettura
All'inizio del secondo capitolo, l'evangelista Luca riporta "la nascita di Gesù nella città di Davide e la sua manifestazione ai pastori" (Lc 2,1-20). La narrazione completa comprende tre quadri: la nascita di Gesù a Betlemme, l'annuncio dell'angelo ai pastori e la loro venuta a Betlemme. Il testo liturgico della notte di Natale ci propone soltanto i primi due.

Lc 2,1-14
1In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio.
8C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l'angelo disse loro: "Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia". 13E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 14"Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama".

Commento
Il primo quadro del racconto (vv.1-7) si articola attorno a tre elementi portanti. Uno è centrato su Cesare Augusto ed ha come scenario "tutta la terra". Un altro fa perno su Davide, chiamato in scena dal censimento e dal viaggio compiuto da Giuseppe, che "apparteneva alla casa e alla famiglia di Davide", a Betlemme per farsi registrare. Il terzo presenta con semplicità e solennità la nascita di Gesù. In esso particolare attenzione è data ai gesti compiuti da Maria (diede alla luce - lo avvolse in fasce - lo depose in una mangiatoia) e alla non accoglienza incontrata dalla coppia: "perché per loro non c'era posto nell'alloggio". Anche il secondo quadro (vv.8-14) raccoglie al suo interno tre elementi: l'apparizione di un angelo ai pastori ("C'erano in quella regione alcuni pastori... Un angelo del Signore si presentò a loro"), l'annunzio da lui portato ("...ecco, vi annuncio una grande gioia, ...oggi nella città di Davide è nato per voi un salvatore") e l'apparizione della schiera celeste che lodava Dio per l'avvenimento accaduto.

Nel primo quadro sembra che l'interesse sia di sottolineare il dono gratuito del "figlio primogenito" da parte di Dio, che si realizza all'interno del comune fluire della storia. Il tempo di Dio accade poi all'incrociarsi degli avvenimenti profani, determinati da Cerase, con le speranze profetiche - religiose legate alla casa di Davide. Ed infine l'opera di Dio non è riconosciuta dai suoi contemporanei, per essa infatti non c'è posto e diventa uno dei tanti casi che capitano nella vita.
Il secondo quadro è dominato dall'annuncio della nascita di "Cristo Signore" recato dall'angelo ai pastori. Questa nascita, decisiva per l'umanità, ha come "segno" il bambino nella mangiatoia. Da qui emerge con chiarezza un rimando al mistero dell'agire umile di Dio, il quale può essere frainteso o non riconosciuto dagli uomini e per questo una voce celeste ad essi deve rivelarlo. Allora il canto conclusivo degli angeli diventa un esplicito riconoscimento del mistero di Dio, realizzatosi nella nascita di Gesù. Esso non solo si rivolge a "Dio nel più alto dei cieli", ma diventa messaggio di speranza e di pace per il cosmo e per tutti gli uomini: "e sulla terra pace agli uomini che egli ama".

COLLEGAMENTO FRA LE LETTURE
Gesù Cristo è la fonte e la ragione di libertà per tutti gli uomini. Il tema della liberazione ricevuta, che cambia la situazione di un popolo, è presente nelle tre letture della Messa della notte della Solennità del S. Natale. In Isaia la libertà è preannunciata ad Israele ed essa sarà un'esperienza unica ed indescrivibile umanamente perché opera di Dio. Nel Vangelo la narrazione presenta il compimento definitivo della liberazione divina attuata in Gesù, nato a Betlemme, perché discendente della famiglia di Davide. La salvezza-liberazione offerta da Gesù Cristo è per tutti gli uomini e ad essi viene portata da personaggi caratterizzati dalla semplicità e dall'umiltà, ma non previsti nelle logiche religiose del tempo. Anche i cristiani, indica la seconda lettura, si inseriscono in questo itinerario ed hanno un compito molto importante perché con la loro testimonianza diventano segno "della beata speranza" e primizia del "popolo puro" che appartiene a Dio per mezzo di Gesù Cristo.

La vita
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Lectio divina IV Domenica di Avvento - C

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 19 dicembre 2021 – IV Domenica di Avvento Anno C

Il dono dello Spirito svela il l'opera di Dio
Michea 5, 1-4 . Salmo 79 . Ebrei 10, 5-10 . Luca 1, 39-56

Lettura
L'evangelista Luca, dopo il prologo, nel primo capitolo del vangelo narra dapprima l'inizio dell'esistenza di Giovanni Battista e poi l'annuncio a Maria della nascita di Gesù. A coronamento del dittico precedente, troviamo il brano presentato dalla liturgia odierna che si articola attorno alla figura delle due madri.

Lc 1,39-56
39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto".
46Allora Maria disse:
"L'anima mia magnifica il Signore 47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. 49Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome; 50di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.
51Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; 52ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
53ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
54Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
55come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre".
56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Commento
Il racconto inizia con una cornice introduttiva che riporta la notizia del viaggio di Maria verso la città di Giuda, del suo ingresso nella casa di Zaccaria e del saluto rivolto alla cugina Elisabetta. Col v.41 si apre la prima parte della pericope che è dominata dall'esperienza e dalle parole di Elisabetta. All'inizio si afferma che "il bambino sussultò nel suo grembo" dopo aver "udito il saluto di Maria". Poi il racconto continua rilevando il dono dello Spirito Santo concesso ad Elisabetta: "fu colmata di Spirito Santo". Infine ella, sotto ispirazione, comincia a parlare profeticamente: benedice Maria per la sua maternità ("Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo"), la indica madre del Signore, in virtù dell'esperienza vissuta nell'incontro con lei, proclama "beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto". Col v.46 inizia la seconda parte che vede protagonista Maria, la quale canta a Dio il "Magnificat". Questo è un cantico tratto dalla preghiera tradizionale ebraica. Con genere letterario diverso, Maria riprende le parole poco prima pronunciate da Elisabetta, collocandole profondamente nel mistero di Dio suo Salvatore. Il testo liturgico purtroppo non porta tutto il cantico e nemmeno la chiusura della scena del v. 56, dove si dà notizia della permanenza di Maria presso Elisabetta per "circa tre mesi" e del suo ritorno a casa.

L'incontro delle due madri narrato da Luca, le quali a titolo diverso stanno vivendo un particolare rapporto col mistero di Dio, suggerisce alcune importanti indicazioni. Prima di tutto Maria trova nel dialogo con Elisabetta la conferma del progetto in cui il mistero di Dio l'aveva inserita. Poi Maria esercita, nei confronti della cugina, un ministero di mediazione in ordine al dono dello Spirito Santo. Infatti Elisabetta lo riceve dopo aver udito la voce della madre del Signore. Infine Elisabetta, ricevuto lo Spirito, è da lui guidata e riesce così a percepire il mistero che si sta compiendo nella cugina. In conclusione si può affermare che nell'incontro interpersonale, vissuto nella volontà di Dio e nella comunione ecclesiale, non solo si chiarisce e si comprende la propria vocazione, ma si ha pure il dono sovrabbondante dello Spirito che permette una lucida e penetrante comprensione del mistero di Dio.

COLLEGAMENTO FRA LE LETTURE
"Entrando nel mondo", dice la lettera agli Ebrei, Cristo ha detto "Ecco io vengo, o Dio,... per fare la tua volontà". "Ed è appunto per quella volontà che noi siamo santificati"; essa ha portato Gesù ad offrire completamente se stesso! La presenza salvante di Cristo nella storia realizza quanto preannunciato dal profeta Michea. È Gesù che pasce "con la forza del Signore", perché gli uomini abitino sicuri e si realizzi la pace. Di conseguenza una grande speranza deve caratterizzare il popolo di Dio. Esso non può sentirsi piccola realtà perché, in ogni tempo, in mezzo a lui c'è il suo Signore. La presenza di Cristo nel grembo di Maria per opera dello Spirito Santo, come leggiamo nel vangelo, suggerisce ulteriori considerazioni. Ella, incontrando Elisabetta, diventa sostegno e luce per la cugina, pure inserita in un progetto d'amore opera dello Spirito Santo. Maria poi riconosce, col cantico del Magnificat la grandezza del dono di Dio, che ha rivestito l'umiltà della serva.

La vita
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Rinnovo dei voti delle suore orsoline - 2021

L'8 dicembre 2021, come tutti gli anni, le nostre suore orsoline Figlie di Maria Immacolata rinnovano i loro voti   

           Suore 1-2021        Suore 2-2021

     Suore 3-2021              Suore 4-2021

                                                               Suore 5-2021

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