LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 16 gennaio 2022, II domenica TO - Anno C
Gesù dona il vino buonoIsaia 62,1-5 . Salmo 95 . 1 Corinti 12, 4-11 . Giovanni 2,1-12
LetturaIl racconto del primo segno compiuto da Gesù a Cana, completa quest'anno l'articolazione tradizionale dei tre avvenimenti che insieme costituiscono l'epifania del Signore: venuta dei magi, battesimo di Gesù e acqua cambiata in vino. Il testo giovanneo odierno si colloca praticamente all'inizio del ministero pubblico di Gesù, in cui con segni e parole egli si mostra al popolo come rivelazione del Padre. È utile, per la lettura e la comprensione del brano, tener conto di quanto dice il Battista a proposito di Gesù: "...l'uomo sul quale vedrai scendere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio" (Gv 1,33-34).
Gv 2,1-121Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno vino". 4E Gesù le rispose: "Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora". 5Sua madre disse ai servitori: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela".6Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. 7E Gesù disse loro: "Riempite d'acqua le anfore"; e le riempirono fino all'orlo. 8Disse loro di nuovo: "Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto". Ed essi gliene portarono. 9Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua - chiamò lo sposo 10e gli disse: "Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora".11Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.CommentoIl testo si apre con una introduzione narrativa che annuncia uno sposalizio a "Cana di Galilea" - i cui festeggiamenti, secondo la tradizione ebraica, duravano sette giorni - e poi l'evangelista presenta gli autorevoli invitati: "c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli". Poi si delinea la situazione di crisi, che si profila sempre più pesante all'interno della festa in corso; infatti era "venuto a mancare il vino". La madre di Gesù chiede al figlio un intervento risolutore, ma egli in un primo momento sembra non disponibile in quanto dice: "non è ancora giunta la mia ora". Non era ancora il momento in cui si doveva manifestare la gloria di Gesù; essa si evidenzierà in tutto il suo splendore nella pasqua. Tale momento della vita di Gesù è sicuramente richiamato all'inizio del brano ("il terzo giorno") anche con la figura della madre, che nel racconto giovanneo ritornerà poi soltanto ai piedi della croce (cfr. 19,25-27). Gesù compirà il segno, forse anche a causa dell'insistenza della madre. Tutto il racconto del miracolo in senso stretto, è strutturato attorno alle parole di Gesù e all'obbedienza dei servi alle indicazioni ricevute. "Qualsiasi cosa vi dica, fatela" aveva detto la madre ai servi. Va notato la grande quantità di acqua trasformata in vino: ("sei anfore... contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri") e la bontà del vino, dichiarata dal maestro di tavola, al quale per primo fu portato il vino. Infine nel v. 11 troviamo indicato lo scopo del miracolo e di tutto il racconto. A Cana "fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù" che manifestarono la sua gloria e suscitarono la fede nei suoi discepoli i quali "credettero in lui".
Gesù a Cana, guidato dallo Spirito Santo e spinto dall'insistenza della madre, compie un primo "segno" o miracolo. Questo rivela e manifesta Gesù come lo sposo che trasforma positivamente ogni situazione difficile e dà alla Chiesa il vino abbondante del suo amore, il quale produce gioia e festa, se in obbedienza si ascoltano le sue parole. Il segno compiuto a Cana anticipa anche il grande segno della passione-morte-resurrezione di Gesù; entrambi per essere riconosciuti e capiti richiedono ai discepoli la fede.
COLLEGAMENTO FRA LE LETTUREUn tema che potrebbe unire le letture è il dono sovrabbondante concesso da Gesù per mezzo dell'"unico e medesimo Spirito". La ricchezza e "la diversità dei ministeri" o carismi, descritte dall'apostolo nella prima lettera ai Corinzi, sono il segno visibile dell'amore sovrabbondante donato da Gesù Cristo alla Chiesa per mezzo "dello Spirito per l'utilità comune". Questo tema, come è già stato scritto, è presente anche nel brano del vangelo dietro l'immagine dell'abbondante e buon vino donato da Gesù a Cana. Se la chiesa accoglie il dono di Gesù realizza quanto viene detto nel testo di Isaia. Essa "sarà una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio", "perché il Signore troverà in te la sua delizia... il tuo Dio gioirà di te" in quanto ha raggiunto "la sua giustizia e la sua salvezza". In questo modo la chiesa potrà essere lampada che risplende perché i popoli vedano "la tua giustizia, tutti i re la tua gloria".
La vita(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci :
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)
Sentito il Vicario foraneo e in accordo con i parroci limitrofi, a causa del dilagare dell'epidemia, si ritiene opportuno sospendere il catechismo per i bambini e i ragazzi fino a fine gennaio. Se dovessero intervenire delle variazioni positive, la decisione si potrà rivedere.
Si continua ad invitare i ragazzi a piccoli gruppi alle Messe domenicali.
Don Marco
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Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 9 gennaio 2022, Battesimo del Signore - Anno C
Nello Spirito, Gesù è figlio predilettoIsaia 40,1-5.9-11 . Salmo 104 . Tito 2,11-14.3,4-7 . Luca 3,15-16.21-22
LetturaIl testo evangelico, che la liturgia del battesimo del Signore ci propone, è composto di due parti. La prima (vv.15-16) si collega col ministero di Giovanni Battista ed è già stata proclamata e commentata nella terza domenica di avvento. La seconda (vv.21-22) presenta l'"inizio di Gesù" al Giordano.
Lc 3,15-16.21-2215Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: "Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. (...).21Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento".CommentoI versetti, che riportano il ministero di Giovanni Battista e le sue parole, sono quest'oggi finalizzati a sottolineare e a preparare la venuta di colui che "battezzerà in Spirito santo e fuoco". Col v. 21 l'evangelista inizia a presentare Gesù, descrivendo prima il grande movimento battesimale che interessa tutto il popolo: "mentre tutto il popolo veniva battezzato...". All'interno di questo contesto, in solidarietà col popolo, anche Gesù riceve il battesimo. La cerimonia battesimale non è descritta, mentre sono indicati i fatti conseguenti considerati quindi molto importanti. Dapprima si presenta Gesù che "stava in preghiera", cioè egli non perdeva occasione per vivere un particolare rapporto di intimità col Padre. Da questa esperienza di fondo, dipendono gli altri avvenimenti descritti. "Il cielo si aprì", cioè con la venuta di Gesù riprende la possibilità di comunicazione tra Dio ed il suo popolo; essa si era interrotta a causa dell'infedeltà del popolo e tale esperienza veniva espressa nel linguaggio profetico con l'immagine dei "cieli chiusi". "Discese sopra di lui lo Spirito Santo...": il dono dello Spirito è per Gesù l'effetto della sua relazione con il Padre ed è la presenza che lo renderà battezzatore "in Spirito Santo e fuoco". Luca accentua anche l'aspetto visivo del dono dello Spirito a Gesù: "in forma corporea, come una colomba". In questo modo egli non vuole dare una descrizione oggettiva dello Spirito, ma intende sottolineare il carattere di manifestazione concreta, esperienziale della presenza dello Spirito. Infine, "venne una voce dal cielo...", la voce del Padre che ratifica ed esplicita il rapporto esistente tra lui e Gesù.
Gesù, in solidarietà col popolo, riceve il battesimo proposto da Giovanni. In questo contesto si evidenzia la particolare relazione esistente tra Gesù ed il Padre. Da tale rapporto dipendono il dono dello Spirito Santo per Gesù ed il suo ministero esercitato nello Spirito. Il battesimo celebrato dalla Chiesa, che dona lo Spirito nel nome di Gesù, è possibile perché esiste un'intima relazione di Gesù col Padre e della Chiesa con Gesù.
COLLEGAMENTO FRA LE LETTUREGiovanni che Gesù, colui che è più forte di lui, battezzerà in Spirito Santo e fuoco, cioè darà il dono dello Spirito per creare un nuovo popolo che è la Chiesa. Il battesimo cristiano è preceduto dal battesimo di Gesù, che segna l'inizio di una nuova era. Questa è caratterizzata dal rapporto intimo di Gesù col Padre, dentro al quale vengono coinvolti positivamente gli uomini ed il mondo. Il dono dello Spirito è l'equipaggiamento di Gesù per la missione che sta per iniziare, ma è pure l'attrezzatura indispensabile per la missione della Chiesa. L'efficacia delle parole di Gesù e delle sue opere viene spiegata col dono dello Spirito che fa di Gesù il portatore della potenza di Dio. In questa linea è da leggere nella lettera a Tito l'affermazione della generosità di Dio: "È apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza... Si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro ed il suo amore per gli uomini". Gesù è colui che, per mezzo dello Spirito, diventa dono di Dio potente per gli uomini, rendendoli popolo santo. Questo è il nuovo popolo raffigurato profeticamente dalle parole di Isaia nella prima lettura.
La vita(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci :
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)
ore 10 del 6 gennaio 2022