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Lectio divina Corpus Domini - B

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 6 giugno 2021– Santissimo Corpo e Sangue di Cristo

Eucaristia: la compagnia di Gesù Cristo con i suoi
Esodo 24,3-8 • Salmo 115 • Ebrei 9,11-15 • Marco 14,12-16.22-26

Lettura
Il brano evangelico della festa odierna ci riporta al cuore della narrazione secondo san Marco. Esso è costituito dai capitoli 14-16, che raccontano il mistero della passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo il Figlio di Dio. Gesù, dopo aver partecipato alla mensa in casa di Simone il lebbroso a Betania, si prepara a vivere la cena dell'antica pasqua ebraica con i dodici. Nel frattempo Giuda ha ormai deciso di consegnarlo ai sommi sacerdoti.

Mc 14,12-16.22-26
12Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: "Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?". 13Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: "Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo.14Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?". 15Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi". 16I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
22E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo". 23Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24E disse loro: "Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti. 25In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio".
26Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

Commento
Nel testo troviamo due parti tra loro distinte in quanto viene soppresso l'annuncio del tradimento di Giuda (14,17-21). Nella prima vengono presentati gli interessi ed i preparativi dei discepoli finalizzati a "mangiare la Pasqua" con Gesù. Tutto il quadro rimanda alla pasqua ebraica, ricordo della liberazione del popolo di Dio dalla schiavitù egiziana e del dono della salvezza. Le parole pronunciate da Gesù contengono un elemento di novità, che già nei preparativi anticipa un cambiamento di significato della cena di Gesù. "L'uomo con una brocca d'acqua", indicato dal maestro e che i discepoli dovranno seguire, è un servo addetto ad umili servigi. Costui, pur nella continuità con la tradizione ebraica, permette di comprendere subito che la cena di Gesù avrà come caratteristica di fondo il servizio. In quest'occasione poi Gesù insegnerà ai sui il dono totale di sé agli altri. Nella seconda parte abbiamo la cena in senso stretto con l'istituzione dell'eucaristia. Questa è da Gesù collegata con la sua morte e resurrezione: "questo è il mio corpo... questo è il mio sangue versato per molti". Così la morte-resurrezione di Gesù e l'eucaristia, collegano insieme Dio ed il popolo redento da Cristo e attuano la nuova alleanza realizzata da Gesù. Infine egli preannuncia il giorno in cui berrà il "vino nuovo nel Regno di Dio". Con questa immagine viene richiamato non solo il contenuto di tutta la predicazione di Gesù: il Regno di Dio, ma si presenta anche l'eucaristia come il banchetto che anticipa quello finale, al quale tutti sono invitati ed attesi da Gesù.

L'istituzione dell'eucaristia da parte di Gesù si colloca nell'antica tradizione d'Israele che celebra la pasqua. Essa però diventa segno della nuova alleanza, attuata nel servizio e nel dono totale di Dio, in quanto rimanda alla redenzione operata da Cristo. L'eucaristia è anche anticipazione del banchetto finale verso il quale tutti sono incamminati.

Collegamento fra le letture
La solennità del Corpo e del Sangue di Cristo collega le tre letture proposte dalla liturgia. La prima lettura presenta solennemente il rito dell'alleanza tra Dio ed Israele al Sinai. Di fronte all'impegno di Dio, il popolo risponde dicendo: "Tutti i comandamenti il Signore ha dato, noi lo eseguiremo!". Mosé sigilla poi con il sangue asperso l'alleanza avvenuta. La liturgia del Sinai rimanda con chiarezza, come dice la lettera agli Ebrei, ad un nuovo sacrificio, nel quale Cristo "con il proprio sangue" ha "ottenuto una redenzione eterna". "Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza". Così l'eucaristia, istituita da Gesù nell'ultima cena, secondo il racconto di san Marco, è memoriale della morte e risurrezione del Signore, è il nuovo patto stipulato tra Dio ed il suo popolo ed è la compagnia di Gesù Cristo che cammina con i suoi verso la pienezza del "Regno d Dio".

La vita
(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci :
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)

Lectio divina S.S. Trinità

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 30 maggio 2021 – S.S. Trinità

Io sono con voi per fare discepoli tutti i popoli
Deuteronomio 4,32-34.39-40 • Salmo 32 • Romani 8,14-17 • Matteo 28,16-20

Lettura
Il brano evangelico ci mantiene nel clima pasquale presentandoci ancora una volta un incontro del risorto con i suoi. Secondo il racconto di san Matteo i protagonisti dell'esperienza sono gli undici discepoli. Essi, dopo aver perso Giuda, accolgono l'invito dell'angelo ed eseguono il comando dato a loro da Gesù risorto di recarsi in Galilea per vederlo.

Mt 28,16-20
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Commento
Il riferimento diretto del brano alla solennità della santissima Trinità è contenuto nell'indicazione che viene data per coloro i quali vogliono diventare discepoli del Signore. Essi devono essere battezzati "nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo". Questo particolare è collocato in un breve testo che contiene la sintesi di tutto il vangelo secondo san Matteo. Prima di tutto è presentata la figura di Gesù che si manifesta "in Galilea, sul monte che aveva loro fissato". Il monte è ancora una volta il luogo decisivo per l'incontro con Gesù, che porta la salvezza all'umanità riattivando il discepolato e dando inizio alla missione. Sul monte egli si presenta come colui che ha "ogni potere in cielo e in terra", cioè il Figlio seduto alla destra del Padre, dopo la resurrezione e l'ascensione: "quando lo videro, gli si prostrarono innanzi". Viene poi delineata dalla parola di Gesù l'identità del gruppo dei discepoli ed il loro compito storico da svolgere "tutti i giorni". I discepoli, dopo la pasqua, sono presentati ancora segnati dal dubbio che accompagna la loro fede: "alcuni però dubitavano". Questo limite può essere superato e sfociare in una fede piena soltanto se essi permettono a Gesù di avvicinarsi e di parlare con loro. Dall'incontro con Gesù risorto si determina l'obiettivo che i discepoli devono raggiungere nella loro missione: "andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni" (una traduzione più corretta sarebbe "andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli"). Per raggiungere tale scopo dispongono di due strumenti: il battesimo nel nome della Trinità e l'insegnamento di tutto quanto Gesù ha loro comunicato, affinché sia da tutti messo in pratica. Il brano si chiude con la promessa di Gesù risorto di essere sempre presente attivamente nell'opera evangelizzatrice - missionaria dei suoi: "io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".

Conclusione. La comunione dei discepoli con la Trinità è resa possibile e concreta attraverso l'incontro diretto che essi hanno col Risorto, il quale sul monte sempre aspetta i suoi per comunicare con loro. Anche la missione cristiana, svolta dalla chiesa nella storia, diventa partecipazione al mistero della santa Trinità perché, col vangelo proclamato ed il battesimo celebrato, si fanno i cristiani e si continua la sua opera di redenzione.

Collegamento fra le letture
Le letture possono essere osservate come un trittico trinitario sul quale ogni quadro delinea le caratteristiche di una delle tre persone. La prima lettura, tratta dal Deuteronomio, sottolinea il Dio d'Israele. Egli è creatore, parla col suo popolo e si è scelto "una nazione". Questo Dio è unico: "lassù nei cieli e quaggiù sulla terra non ve n'è altro". Il Dio che ha scelto Israele, viene fatto conoscere dal Nuovo Testamento come il "Padre del Signore nostro Gesù Cristo". La seconda lettura è incentrata sullo Spirito santo che, donato agli uomini, li fa "figli di Dio", "eredi di Dio" e "coeredi di Cristo", in quanto partecipi della sua sofferenza e della sua gloria. Il vangelo punta sulla particolare mediazione di Gesù risorto. Egli, incontrando i suoi, in forza del potere ricevuto, li spinge verso un compito che ha lo scopo di portare l'intera umanità alla comunione con la santa Trinità.
La vita
(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci :
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)

La Parrocchia di Don Teofilo

Parrocchia di don Teofilo

  Inongo è il capo luogo della provincia di Mai-Ndombe. La provincia di Mai-Ndombe è stata durante la colonizzazione una proprietà privata del Re Leopoldo II e poi di suo figlio Baldoino. Durante la colonizzazione, non era consentito agli europei penetrare in questa provincia, tranne ai missionari mandati dal Re stesso. Così, questa provincia è rimasta povera e non sviluppata. La provincia è bagnata da tanti fiumi, e non ci sono le strade: solo i sentieri. Questa provincia forma la diocesi di Inongo.
  La popolazione della città di Inongo è stimata tra 85 e 100 mila abitanti. Una diecina d'anni fa erano 45 mila. Ma dobbiamo riconoscere che il servizio dell'anagrafe non è ben organizzato.
Solo 22% della popolazione ha un lavoro. Quasi tutti vivono dell'agricoltura (un'agricoltura manuale e artigianale). La popolazione coltiva soprattutto per avere da mangiare in famiglia.
In genere, la gente è poverissima, e cosi anche la Chiesa che dovrebbe vivere delle offerte si ritrova con le mani vuote.
La superficie del territorio della parrocchia di Inongo è di 24.149 km quadrati.
  Ci sono tanti grandi paesi, ma senza parrocchie. Dalla città, i sacerdoti devono andare a volte a 80 km, percorrendo il fiume per celebrare le messe.
A 57 km da Inongo c'è, ad esempio, un paese di 5 o 6 mila abitanti (IBENGA) dove non c'è neanche un pronto soccorso e le mamme vanno a partorire nella foresta o cercando di arrivare a un paese dove possono trovare una struttura sanitaria.
  Per trovare da mangiare, la gente deve andare nei campi, alla pesca ogni giorno, se no, non si mangia.
I campi sono lontani dalla città, a volte fino 22 km. Non ci sono trasporti e cosi trasportano i frutti dei loro campi a piedi o con la bicicletta. Le donne trasportano il peso addosso (40- 50 kg).
  La parrocchia è stata fondata nel 1907 dai missionari venuti dal Belgio.
La parrocchia di Inongo ha almeno 100 paesini senza preti che aspettano il sacerdote sempre dalla citta. Essendo questi viaggi costosi, a volte i sacerdoti non riescono a visitare tutti i paesi della parrocchia a causa della difficoltà del trasporto o perché nella parrocchia stessa non c'è neanche una moto per aiutare il sacerdote a muoversi.
  La chiesa principale Sant'Alberto magno è grande come anche quella secondaria di San Giovanni Battista.
Però, ho visto che li mancano anche un sistema di sonorizzazione e anche una tastiera per la liturgia.

                                                    
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   Teofilo 2      Teofilo 1     Teofilo 6


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Bilancio economico 2020

Relazione sul bilancio economico 2020 letto al termine della s.messa il 21 febbraio 2021.

A nome del Comitato per gli Affari Economici della parrocchia di San Pietro apostolo di Goito vi leggerò una breve relazione per illustrare gli accadimenti dello scorso anno.
Come prima cosa desideriamo comunicare i dati riguardanti l'anagrafe parrocchiale.
Nel corso del 2020
• sono stati battezzati 16 bambini e bambine,
• 40 bambini e bambine hanno partecipato al sacramento della Prima Confessione
• 41 tra ragazzi e ragazze hanno ricevuto il sacramento della Prima Comunione.

A seguito delle restrizioni introdotte per affrontare l'emergenza sanitaria è stato possibile celebrare un solo matrimonio e posticipato al 2021 la celebrazione delle Cresime. Nel corso dello scorso anno sono stati celebrati 104 funerali.

Di seguito diamo notizia delle spese sostenute nel corso del 2020.
Le uscite maggiori hanno riguardato la manutenzione degli immobili e degli impianti di riscaldamento ormai vecchi e inefficienti. In particolare :
• sono stati completati i lavori di allestimento del locale Caritas,
• sostituite e, dove possibile, riparate e messe a norma le caldaie della casa parrocchiale e delle Suore
• messo in sicurezza il campetto di calcio
• sostituiti i microfoni e portate alcune migliorie nella Basilica
per un costo complessivo di euro 51.500.

Per riscaldamento, illuminazione e assicurazione della Basilica, delle Chiesette delle frazioni, della casa parrocchiale e quella delle Suore, sono stati spesi complessivamente euro 20.800.
Per l'oratorio, ricordando che quest'anno non si è potuta svolgere l'attività solitamente dedicata ai ragazzi e ai giovani, si sono impiegati complessivamente euro 19.950 per servizi di pulizia, per il riscaldamento e per la sostituzione della caldaia del teatro.
Euro 16.500 sono stati investiti nella remunerazione dei presbiteri, delle suore, dei padri ausiliari e dei collaboratori per il servizio prestato.
Le spese per il culto e le iniziative pastorali sono state complessivamente 11.350 euro e 6.930 euro quelli impiegati per varie attività parrocchiali e di assistenza.
La gestione economica della parrocchia vive grazie a quanto raccolto.
Nel dettaglio le entrate sono derivate: dalle raccolti fondi per le iniziative diocesane e Caritas per euro 21.500 di cui 7.400 riversati a favore dei beneficiari.
Le offerte raccolte, grazie alla libera generosità dei parrocchiani, durante le messe domenicali, per le festività e in occasione della celebrazione dei sacramenti, sono state complessivamente 64.050 euro.
Le entrate straordinarie ammontano a euro 32.800, sono dovute tra le altre a un rimborso assicurativo, a un ristoro ricevuto dalla Diocesi di Mantova per affrontare l'emergenza sanitaria, da contributi ricevuti dal comune per alcune iniziative e 6.200 euro raccolti per il restauro dell'organo.
A seguito della drastica limitazione delle attività dell'oratorio le entrate relative sono state di euro 6.600 e euro 5.830 sono stati raccolti in occasione delle altre attività parrocchiali.
Grazie a un lascito testamentario di euro 30.000 disposto da una Signora, originaria di Goito, deceduta nel 2020 il residuo delle entrate rispetto alle uscite è di euro 26.400.

Desideriamo in quest'occasione ringraziare tutti coloro che in questo difficile anno, con offerte di denaro e con i servizi prestati, sono stati vicini alle necessità della parrocchia e delle persone più bisognose.

Vi lasciamo informandovi che nel corso del nuovo anno inizierà il restauro dell'organo parrocchiale.
Abbiamo dato il via a questo progetto solo dopo una lunga e approfondita riflessione. I dubbi principali erano legati alla crisi che stiamo vivendo in quest'ultimo anno e all'opportunità di intraprendere un progetto impegnativo in questo momento. D'altro canto già da alcuni anni è emersa la necessità di mettere mano all'organo per recuperarlo al meglio al fine di preservare, a beneficio di tutti, il bene artistico, ma anche l'importante simbolo di culto. In questo difficile anno, si è inoltre concretizzata, la possibilità di accedere ai fondi destinati, dalla Conferenza Episcopale Italiana, a tale scopo, un'occasione che non si sarebbe presentata una seconda volta da qui la decisione di presentare la domanda di contributo e quindi di dare inizio ai lavori.
A gennaio 2021 abbiamo ricevuto il decreto di assegnazione del contributo di euro 39.449 a sostegno del restauro dell'organo della Basilica. Altre iniziative sono state messe in campo per la raccolta dei fondi necessari per la realizzazione dell'opera che dovrebbe concludersi nel corso di un triennio.

Ringraziamo tutti per l'attenzione e per quanto vorrete continuare a fare per la comunità.

Comitato per Affari Economici
Parrocchia S.Pietro Apostolo Goito

Avviso dei Carabinieri

L'Arma dei carabinieri è sempre accanto ai cittadini.
Non esitare a chiamare il 112 per segnalazioni di aiuto o persone sospette. 
Anche in questi giorni di festa, la prudenza non è mai troppa. Noi possiamo aiutarvi.
Truffe

Il Sacramento della riconciliazione

UNA RIFLESSIONE DEL CARD. CARLO MARIA MARTINI PER GLI ADULTI CHE VOGLIONO CELEBRARE BENE IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE

Il colloquio penitenziale prevede tre momenti:
• Confessio laudis,
• Confessio vitae,
• Confessio fidei
Card Carlo Maria Martini

Il disagio di fronte al contenuto dell'accusa dei peccati è molto diffuso nella chiesa di oggi. Un disagio che, a mio parere, nasce proprio dalla forma, dall'atmosfera che assume la Confessione.
Ovviamente, per quanti intendono il sacramento della penitenza o Riconciliazione nel modo antico, come una confessione breve, frequente, nella quale si costruisce una serie di piccole pietre miliari che aiutano a essere purificati dalle colpe quotidiane e a mantenere vivo il senso della gratuità della salvezza, esso ha tuttora un significato preciso, anzi è una grazia; li invito perciò a continuare così.
Il mio suggerimento vale dunque per coloro che trovano difficile la pratica della confessione regolare, ritenendola faticosa, formale, poco stimolante, addirittura inutile.
A questi propongo il colloquio penitenziale, cioè un dialogo fatto con il sacerdote, nel quale cerco di vivere il momento della riconciliazione in una maniera più ampia rispetto alla confessione breve che elenca semplicemente le mancanze; tale allargamento è previsto, fra l'altro, dal nuovo Ordo Poenitentiae.
Si inizia il colloquio con la lettura di una pagina biblica, con un Salmo, cosí da porsi in un'atmosfera di verità davanti al Signore. Segue quindi un triplice momento: confessio laudis, confessio vitae, confessio fidei.

La confessio laudis risponde alla domanda: dall'ultima confessione, quali sono le cose per cui sento di dover maggiormente ringraziare Dio che mi è stato vicino?
Iniziare con il ringraziamento e la lode mette la nostra vita nel giusto quadro ed è molto importante far emergere i doni che il Signore ci ha fatto.

La confessio vitae può partire dalla domanda:
• Dall'ultima confessione, che cosa c'è in me che non vorrei che ci fosse?
• Che cosa mi pesa?
• Questo è il momento della confessione dei peccati o delle mancanze precise – la si fa in base allo schema dei dieci comandamenti o delle virtù teologali e cardinali, ecc. -;
• tuttavia è fondamentale mettere davanti a Dio le situazioni che abbiamo vissuto e che ci pesano
• (un'antipatia da cui non riusciamo a liberarci e non sappiamo se da parte nostra c'è stata o meno una colpa;
• una certa fatica nell'amare, nel perdonare, nel servire gli altri).

La confessio fidei, infine, è la preparazione immediata a ricevere il perdono di Dio. È la proclamazione davanti a Lui: "Credo nella tua potenza sulla mia vita".
È necessario cercare di vivere l'esperienza della salvezza come esperienza di fiducia, di gioia, come il momento in cui il Signore entra nella mia esistenza e mi dà la buona notizia.
(Carlo Maria Martini, La via di Timoteo)


Omelia di Don Marco nella Solennità dell'Immacolata 2020

OMELIA SOLENNITA' IMMACOLATA 2020

La liturgia della solennità odierna ci presenta tre icone da contemplare e dalle quali ricevere insegnamenti per la nostra vita: la coppia primordiale, Maria e la Chiesa.
La coppia primordiale, Adamo ed Eva, così come recita il testo di Genesi, aveva a disposizione tutto il creato, ma non accettava di sottomettersi alle regole date da Dio. Pensavano di essere loro i padroni della loro vita e quindi nessuno doveva dare delle indicazioni da seguire. La scelta fatta li ha portati ad allontanarsi da Dio, a spezzare il loro rapporto col Creatore e a decadere sempre di più nella dimensione umana: dovevano lavorare, soffrire, essere creature deboli nella creazione fino alla morte.
Maria, pur essendo una ragazzina, dimostra una grande maturità. Ella vuole capire, conoscere, rendersi conto di quanto sta avvenendo nella sua vita. Ha fede in Dio, ma ha una fede intelligente e vuole sapere. Per questo è capace di cogliere lo spessore del messaggio portato dall'angelo ed è in grado di procedere con perseveranza nel progetto che Dio le ha fatto conoscere. Incontra delle difficoltà, dei momenti oscuri, delle incomprensioni personali e della famiglia stessa, ma lei procede fidandosi di Dio. In questo modo il progetto di Dio diventa realizzabile per opera dello Spirito Santo. Essere consapevole e fidandosi di Dio le permette di aderire con piena disponibilità alla volontà divina.
Paolo scrivendo ai cristiani di Efeso ricorda che i componenti della comunità cristiana, la Chiesa, sono stati scelti da Gesù addirittura prima della creazione. È Gesù Cristo che ci ha resi santi ed immacolati fin dal nostro battesimo e lui continua a sostenerci nel nostro percorso. Infatti siamo stati resi figli adottivi per mezzo suo e siamo immersi in questo disegno d'amore della volontà del Padre.
Maria diventa la creatura che porta l'umanità ribelle a Dio a ritornare in comunione con lui attraverso il suo si. Generando poi il Figlio di Dio rende possibile il progetto d'amore del Padre che vuole tutti salvi per mezzo del Figlio.
Come possiamo fare per partecipare in pienezza a questo progetto d'amore iniziato per noi dal nostro battesimo?
Dicendo anche noi con Maria il nostro si. Rinnovandolo ogni giorno senza mai stancarci nonostante le nostre miserie, le nostre paure, le nostre incoerenze, i nostri peccati.
È necessario però coltivare e vivere tre dimensioni fondamentali della vita cristiana come ha fatto Maria:
- Capire: cioè rendersi conto di cosa significhi essere cristiani, quali siano le strutture portanti della fede, come vivere oggi da cristiani. Molti di noi hanno fissato la loro formazione ai sacramenti dell'Iniziazione Cristiana (Battesimo, Confermazione, Eucaristia) e non ci siamo più aggiornati, non sappiamo più cosa voglia dire vivere oggi da cristiani. Di conseguenza facciamo come fanno tutti e non ci rendiamo conto che viviamo in una società che non è più cristiana e che ci porta a fare delle scelte che non sono evangeliche. Come curiamo la nostra formazione cristiana?
- Aderire: accogliere Gesù Cristo nella nostra vita sempre, non solo quando abbiamo bisogno o ci fa comodo, ma Gesù deve essere il nostro punto di riferimento costante e siamo chiamati a modellare la nostra vita su di lui. Altrimenti che cristiani siamo? Possiamo dirci cristiani se non seguiamo Gesù? In che modo concreto oggi noi aderiamo a Gesù e al suo vangelo?
- Perseverare: Maria non aveva tutto chiaro, incontrava anche delle difficoltà, ma perseverava, non mollava, non lasciava perdere. Quanto dobbiamo imparare noi che per poco o per niente rinunciamo agli impegni, rimandiamo all'infinito, non ci assumiamo le responsabilità da cristiani. Dio è fedele! Come lo è stato con Maria lo è anche con noi e non possiamo abbandonare il nostro cammino a causa delle difficoltà, degli insuccessi, dei fallimenti. Come ha assistito Maria assisterà anche noi se siamo capaci di perseverare. Abbiamo questa fiducia nell'assistenza di Dio nei nostri confronti? In quali occasioni si manifesta? Come possiamo farla crescere?

Ringraziamo il Signore per la presenza delle nostre suore Orsoline, che oggi rinnovano la loro consacrazione davanti a Dio e alla comunità. Le religiose in mezzo a noi sono un segno che ci richiama continuamente, come ha fatto Maria, l'adesione credente ed intelligente al Signore che ci chiama, l'adesione fiduciosa a lui e la perseveranza nella nostra vocazione cristiana.


                     Suore dic20 3                  Suore dic20 4

Domenica 29 novembre 2020

Domenica 29 novembre 2020 è stata una giornata importante per le comunità dell'Unità Pastorale "Madonna della Salute" perchè alla presenza del nostro Vescovo Marco Busca abbiamo ricordato Mons. Giulio Ghidoni, pastore che ha profuso tutte le sue energie per il bene di questa comunità ed è stato presentato al Signore il consiglio pastorale di unità, organismo di comunione e corresponsabilità nella comunità cristiana.

                   Vescovo 1-20                        Vescovo 2-20   


                                    Vescovo 3-20                Vescovo 4-20    


                     Vescovo 5-20                   Vescovo 6-20  


Preghiera di benedizione invocata dal Vescovo Marco sui componenti del consiglio pastorale.

Ti ringraziamo, Signore, e ti benediciamo:
molte volte e in molti modi parlasti ai nostri padri per mezzo dei profeti
nella pienezza dei tempi hai parlato nel tuo Figlio, per manifestare a tutti gli uomini le ricchezze dell tua grazia;
nella tua immensa bontà guarda questi tuoi sevi, che ora assumono l'incarico di servire la nostra Unità Pastorla "Madonna della Salute".
Illuminali con la tua sapienza e sostienili con la potenza della tua grazia,
perchè risuoni nelle loro parole la voce di Cristo
e ti servano nella sanat Chiesa.
Infondi nei loro cuori il tuo Santo Spirito,
perchè lavorino per il bene del tuo Vangelo e, nel servizio pastorale,
cerchino solo la tua gloria, il bene dei fratelli e dei più poveri.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Il Vangelo di Marco

Con la prima domenica d'Avvento iniziamo a leggere il vangelo secondo la redazione dell'evangelista Marco, che ci accompagnerà per tutto l'anno liturgico. Un importante biblista, il prof. Luca Mazzinghi, ha offerto la possibilità di attingere ai suoi brevi commenti di presentazione del documento marciano. Lo ringraziamo per questa opportunità che ci è stata data e spero che i suoi commenti siano utili a tutti noi.

        

Giornata mondiale del povero

In questa domenica 15 novembre 2020, celebrando la IV Giornata Mondiale del Povero, istituita da Papa Francesco, desidero parlarvi della nostra Caritas parrocchiale perchè, essendo espressione delle nostre comunità, si conosca più da vicino come essa operi.
   La Caritas dell'Unità Pastorale "Madonna della Salute" è sempre stata attenta e attiva al sostegno delle famiglie e delle persone in difficoltà del nostro territorio.
   Oltre alla distribuzione di borse viveri alle persone indigenti, da circa due anni essa ha attivato anche un centro di ascolto; ascolto delle persone, dei loro problemi, delle sofferenze, creando uno spazio di accoglienza e di individuazione dei possibili interventi di carità, come ad esempio pagamento di utenze, piccoli lavori remunerati in parrocchia ecc. In tutto ciò la Caritas è in costante confronto e collaborazione con i servizi sociali del Comune di Goito.
   Inoltre come gruppo ci troviamo circa ogni mese e mezzo per un momento di catechesi sulla carità con don Alessandro e di condivisione tra noi.
I viveri che sono distribuiti vengono in parte dall'aiuto generoso delle nostre comunità parrocchiali, in parte dal magazzino diocesano della Caritas, che fornisce anche prodotti provenienti da gratuiti contributi dello stato.
   I volontari che offrono un po' del loro tempo sono 4 al centro di ascolto e 7 al magazzino e distribuzione viveri e auspichiamo che qualche giovane possa inserirsi in questa esperienza.
   Fare volontariato per me significa avere un' occasione. Io sono al centro d'ascolto. Prima di tutto è avere la possibilità di concedermi un tempo e uno spazio fuori dalla solita routine. E' avere momenti per conoscermi e per incontrare l'altro.
Fare volontariato in Caritas mi ha portato un arricchimento personale: ho imparato a prestare maggiore attenzione agli altri e ad avere cura delle persone. Ho ricevuto e continuo a ricevere qualcosa di prezioso e invisibile: intravedere negli altri e in me stessa piccoli miglioramenti, piccoli passi di cammino.
Ho compreso cosa significa impegnarsi per provare a fare bene il "Bene," qualcosa che porto con me, nel cuore, tutti i giorni.
Il libro del Siracide dice: "Tendi la mano al povero".
   Chiediamo al Signore la grazia di svolgere bene il nostro servizio.
Ringraziamo le nostre comunità per la loro generosità, presente e futura.
Grazie!

Silvana

                 Caritas 1               Caritas 2   



                                                                             Caritas 3

Patto di corresponsabilità

er le famiglie dei ragazzi e degli adolescenti che partecipano all'attività formativa della parrocchia.

Anche noi, siamo soggetti ad applicare le norme anticovid-19 in vigore nel nostro paese.
Per cui è necessario che ogni famiglia scarichi e compili il modulo per la firma del Patto di Corresponsabilità e lo consegni in Oratorio al primo incontro di catechismo. L'atro documento contenente il Disciplinare Informativo lo tiene ogni famiglia a sua disposizione.

Grazie per la collaborazione

don Marco Mani


patto corresponsabilità
documento da firmare e consegnare
Modulo Iscrizione  catechismo - Goito
Modulo Iscrizione catechismo - Cerlongo
Tesseramento ANSPI

Il saluto a sr. Felicita 20 settembre 2020

Sr Felicita 1                                                                                           Sr Felicita 2             


          Sr Felicita 3       Sr Felicita 4       Sr Felicita 5        



                                           Sr Felicita 6                                     Sr Felicita 7


Consiglio Pastorale

Il Consigli Pastorale di Unità è un servizio importante attraverso il quale i laici collaborano col parroco nella vita pastorale delle parrocchia.
Oltre ai componenti scelti dall'assemblea ne fanno parte i sacerdoti, il diacono, le suore e i rappresentanti dei vari gruppi parrocchiali.
L'esito delle votazioni svoltesi sabato 12 e domenica 13 settembre è il seguente:
     Votazione consiglio pastorale 2020

Lectio divina sull'Assunzione della Beata Vergine Maria

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 15 agosto 2020 – Assunzione della Beata Vergine Maria

Maria, primizia della Chiesa gloriosa

Apocalisse 11, 19a; 12, 1-6a. 10ab
Salmo 44
1 Corinzi 15, 20-26
Luca 1, 39-56

Lettura
L'evangelista s. Luca, dopo il prologo, nel primo capitolo del vangelo narra dapprima l'inizio dell'esistenza di Giovanni Battista e poi l'annuncio a Maria della nascita di Gesù. A coronamento del dittico precedente, troviamo il brano presentato dalla Solennità odierna, che si articola attorno alla figura delle due madri.

Luca 1, 39-56
39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo . Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo .45E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto".
46Allora Maria disse:
"L'anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
49Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome;
50di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
51Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
52ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
53ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
54Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
55come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre".

Commento
Il racconto inizia con una cornice introduttiva che riporta la notizia del viaggio di Maria verso la città di Giuda, del suo ingresso nella casa di Zaccaria e del saluto rivolto alla cugina Elisabetta. Col v.41 si apre la prima parte della pericope che è dominata dall'esperienza e dalle parole di Elisabetta. All'inizio si afferma che "il bambino sussultò nel suo grembo" dopo aver "udito il saluto di Maria". Poi il racconto continua rilevando il dono dello Spirito Santo concesso ad Elisabetta: "fu colmata di Spirito Santo". Infine ella, sotto ispirazione, comincia a parlare profeticamente: benedice Maria per la sua maternità ("Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo"), la manifesta madre del Signore, in virtù dell'esperienza vissuta nell'incontro con lei, proclama "beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto". Col v.46 inizia la seconda parte che vede in scena Maria, la quale canta a Dio il "Magnificat". Questo è un cantico tratto dalla preghiera tradizionale ebraica. Con genere letterario diverso, Maria riprende le parole di Elisabetta pronunciate poco prima, collocandole profondamente nel mistero di Dio suo Salvatore. Maria si fa interprete di tutti i poveri della terra e con riconoscenza canta le grandi opere compiute da Dio, suo Signore e salvatore. Dio manifesta le sue azioni grandi in chi è umile e semplice, donando a loro la sua misericordia. Il Signore è sempre fedele alle sue promesse: "Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre".

L'incontro delle due madri narrato da Luca, le quali a titolo diverso stanno vivendo un particolare rapporto col mistero di Dio, suggerisce alcune importanti indicazioni. Prima di tutto Maria trova nel dialogo con Elisabetta la conferma del progetto in cui il mistero di Dio l'aveva inserita. Poi Maria esercita, nei confronti della cugina, un ministero di mediazione in ordine al dono dello Spirito Santo. Infatti, Elisabetta lo riceve dopo aver udito la voce della madre del Signore. Infine Elisabetta, ricevuto lo Spirito, è da lui guidata e riesce così a percepire il mistero che si sta compiendo nella cugina. In conclusione si può affermare che nell'incontro interpersonale, vissuto nella volontà di Dio e nella comunione ecclesiale, non solo si chiarisce e si comprende la propria vocazione, ma si ha pure il dono sovrabbondante dello Spirito che permette una lucida e penetrante comprensione del mistero di Dio. Il dono dello Spirito è anche anticipazione e garanzia della vita eterna. Il dono dello Spirito rende consapevoli dell'opera di Dio, della sua fedeltà e della sua misericordia, ed orienta verso il Regno eterno, meta definitiva della vita.

La vita
(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci :
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)

Solennità di San Pietro Apostolo

Nostro patrono

Il 29 giugno ricorre la solennità dei santi Pietro e Paolo, due colonne portanti della Chiesa. In quel giorno noi veneriamo ed onoriamo il nostro patrono san Pietro.

Il quadro di Giuseppe Bazzani, pittore mantovano, collocato nell'abside della basilica, raffigura la scena nella quale Cristo Signore consegna le chiavi all'apostolo Pietro. L'episodio è narrato dall'evangelista Matteo al capitolo 16 del vangelo ai versetti 18-19. A Cesarea di Filippo, località che si trova al nord della Galilea, Gesù interroga i suoi sulla sua identità e i discepoli riportano il parere della gente. Poi chiede a loro che si esprimano personalmente e Pietro a nome di tutti dichiara che Gesù è il Cristo (l'unto di Dio, il Messia, l'inviato di Dio). Gesù apprezza le parole di Pietro e afferma che il suo intervento è stato ispirato dal Padre dei cieli. A questo punto Gesù dà a Simone un nome nuovo: Pietro. Lui diventa così la roccia su chi si costruirà la Chiesa (la famiglia di Dio che si raccoglie attorno a Gesù) e attraverso di lui si creeranno le relazioni fraterne della comunità. Per questa ragione a Pietro vengono consegnate le chiavi, che sono simbolo dell'autorità a lui conferita di legare e di sciogliere, di perdonare e di benedire nel nome del Signore.

Per comprendere l'episodio è necessario ricordare anche altri due momenti della vita di Pietro. Il primo quando si colloca nel cortile del Sommo Sacerdote quando Pietro per tre volte dichiara di non conoscere Gesù e di non essere dei suoi discepoli. Qui viene in risalto la debolezza e la fragilità dell'apostolo che di fronte ad una situazione difficile non ha il coraggio di essere fedele al maestro (cfr. Gv 18, 15-27). Il secondo episodio presenta l'incontro di Gesù risorto con Pietro. Dopo una pesca straordinariamente abbondante, perché i discepoli avevano eseguito l'indicazione di Gesù, Pietro riconosce nell'uomo, che li aspettava sulle rive del lago di Galilea, Gesù. Dopo aver mangiato, il maestro interroga per tre volte Pietro e gli chiede di esprimere il suo amore per lui. In questa triplice domanda si può intravedere il recupero del triplice rinnegamento, che può essere colmato soltanto da un amore senza limiti per Gesù (cfr. Gv 21, 15-19). È l'amore per Gesù che rende i discepoli capaci di seguirlo, di essere guide e pastori del gregge del Signore, di essere pietre vive che costruiscono il tempio santo di Dio e lo tengono unito (cfr. 1Pt 2, 4-10).


                                                                           Gesù e san Pietro quadro chiesa       

Lectio divina XIII domenica T.O.

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 28 giugno 2020 – XIII Domenica del Tempo Ordinario

Nell'accoglienza si gioca la missione

2 Re 4, 8-11.14-16a
Salmo 88
Romani 6, 3-4.8-11
Matteo 10, 37-42

Lettura
Continua la lettura del capitolo decimo di san Matteo in cui si raccolgono le istruzioni date da Gesù ai suoi discepoli. Dopo il passo di domenica scorsa, troviamo una serie di sentenze pronunciate da Gesù (10, 34-42). Le prime (vv. 34-36) riguardano l'ostilità familiare incontrata dal discepolo. Le altre (vv. 37-42) toccano il tema della sequela del discepolo, che ha accettato di seguire il maestro.

Matteo 10, 37-42
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
37Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; 38chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. 39Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
40Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 41Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d'acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa".

Commento
Il brano di questa domenica si apre con una affermazione di Gesù sulla sequela, utilizzando l'immagine della relazione familiare e filiale. Nella vita del discepolo è prioritaria la fedeltà a Cristo e tutto dipende da questa scelta di fondo: "chi ama padre o madre più di me non è degno di me". A questa prima indicazione di Gesù è strettamente correlato l'invito a prendere e portare la croce con lui. Non esiste discepolato evangelico autentico senza che vi sia condivisione con la croce del maestro: "chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me". Ciò significa che per essere discepoli occorre lottare e soffrire per essere fedeli al vangelo e nello stesso tempo si è provati a causa delle difficoltà che il regno incontra nell'impatto col mondo. Seguono due sentenze imperniate sull'antitesi trovare e perdere la vita: "chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà". Chi cerca di possedere la vita, diventando lui il protagonista assoluto attraverso prospettive e scelte egoistiche, l'annulla e la rende inutile. Il discepolo invece, che è invitato a donare la vita gratuitamente agli altri, percorrendo le infinite strade indicate dall'amore, sull'esempio di Cristo Signore, dà ad essa senso e non la spreca inutilmente. Le ultime sentenze sono accomunate dal verbo accogliere, che sottolinea la prospettiva missionaria a cui è chiamato il discepolo. Tutta l'evangelizzazione si gioca nella dinamica dell'accoglienza di Dio e delle persone. Se da un alto i discepoli sono uguali al Figlio, perché hanno accettato di seguirlo, e chi accoglie loro accoglie il Figlio ed il Padre che lo ha mandato, dall'altro gli inviati, consapevoli della loro identità acquisita e della missione ricevuta, devono usare tutte le strategie per essere accolti e per accogliere. L'evangelizzazione non è uno sportello pubblico a disposizione di chi ne ha bisogno, ma un dono indispensabile da offrire alle persone, partendo dai bisogni concreti di tutti ai quali i discepoli cercano di venire incontro con vero amore disinteressato. Chi accoglie i discepoli, che sono i bambini del regno ed i piccoli delle beatitudini, i quali si sforzano di modellare la loro vita sugli insegnamenti del Signore, riceve ricompensa sicura, cioè partecipa direttamente e subito alla comunione ecclesiale e alla vita trinitaria col Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

In conclusione, le coordinate che orientano l'esistenza del discepolo sono la fede radicale in Dio, il Padre, e la solidarietà irreversibile di destino con il Cristo crocefisso. Da questa relazione vitale deriva l'identità del discepolo e l'impegno incondizionato per l'annuncio del vangelo. Questo è da portare a tutti, offrendolo come dono che sgorga da amore solidale.

La vita
(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci :
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare,per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)

Se abbiamo la possibilità, prendiamo foglio e matita e scriviamo le nostre riflessioni. In questo modo si fissano meglio nel nostro cuore e avremo modo di rileggerle nella settimana.


Le Lectio delle domeniche precedenti vengono salvate nella sezione Calendario – Archivio.

Rosario nel mese di maggio

Rosario
   
    E' possibile recitare il rosario in comunione di preghiera ogni giorno sul canale YouTube Unità Pastorale Mincio.
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