Parrocchia di don Teofilo Inongo è il capo luogo della provincia di Mai-Ndombe. La provincia di Mai-Ndombe è stata durante la colonizzazione una proprietà privata del Re Leopoldo II e poi di suo figlio Baldoino. Durante la colonizzazione, non era consentito agli europei penetrare in questa provincia, tranne ai missionari mandati dal Re stesso. Così, questa provincia è rimasta povera e non sviluppata. La provincia è bagnata da tanti fiumi, e non ci sono le strade: solo i sentieri. Questa provincia forma la diocesi di Inongo.
La popolazione della città di Inongo è stimata tra 85 e 100 mila abitanti. Una diecina d'anni fa erano 45 mila. Ma dobbiamo riconoscere che il servizio dell'anagrafe non è ben organizzato.
Solo 22% della popolazione ha un lavoro. Quasi tutti vivono dell'agricoltura (un'agricoltura manuale e artigianale). La popolazione coltiva soprattutto per avere da mangiare in famiglia.
In genere, la gente è poverissima, e cosi anche la Chiesa che dovrebbe vivere delle offerte si ritrova con le mani vuote.
La superficie del territorio della parrocchia di Inongo è di 24.149 km quadrati.
Ci sono tanti grandi paesi, ma senza parrocchie. Dalla città, i sacerdoti devono andare a volte a 80 km, percorrendo il fiume per celebrare le messe.
A 57 km da Inongo c'è, ad esempio, un paese di 5 o 6 mila abitanti (IBENGA) dove non c'è neanche un pronto soccorso e le mamme vanno a partorire nella foresta o cercando di arrivare a un paese dove possono trovare una struttura sanitaria.
Per trovare da mangiare, la gente deve andare nei campi, alla pesca ogni giorno, se no, non si mangia.
I campi sono lontani dalla città, a volte fino 22 km. Non ci sono trasporti e cosi trasportano i frutti dei loro campi a piedi o con la bicicletta. Le donne trasportano il peso addosso (40- 50 kg).
La parrocchia è stata fondata nel 1907 dai missionari venuti dal Belgio.
La parrocchia di Inongo ha almeno 100 paesini senza preti che aspettano il sacerdote sempre dalla citta. Essendo questi viaggi costosi, a volte i sacerdoti non riescono a visitare tutti i paesi della parrocchia a causa della difficoltà del trasporto o perché nella parrocchia stessa non c'è neanche una moto per aiutare il sacerdote a muoversi.
La chiesa principale Sant'Alberto magno è grande come anche quella secondaria di San Giovanni Battista.
Però, ho visto che li mancano anche un sistema di sonorizzazione e anche una tastiera per la liturgia.