Raggiungo tutti, anche in questa festa di Pasqua, con un messaggio radicato nelle letture di questa festa che tutti celebriamo. Le due riflessioni, condivise anche con la diffusione delle celebrazioni pasquali, proposte nella notte di Pasqua e nella S. Messa del giorno di Pasqua, siano per tutti messaggio di speranza e progetto per camminare insieme nei prossimi tempi. Buona Pasqua a tutti anche a nome di don Alessandro, don Jonathan, don Fausto, il diacono Claudio e le nostre carissime suore.
Le celebrazioni e le riflessioni si possono riascoltare sul canale Youtube Unità pastorale Mincio.
OMELIA VEGLIA PASQUALE – Goito 11.04.2020 Celebriamo questa sera la risurrezione di Gesù. È una celebrazione che mai avremmo immaginato di viverla in questo modo.
Gesù è risorto nella notte, ed anche noi siamo in qualche mondo nella notte della paura, causata dalla pandemia, nella notte della chiusura di tutte le attività, nella notte delle relazioni bloccate.
Questa notte buia e paurosa viene squarciata dalla luce del Risorto.
La Chiesa sa quanto spesso ci sentiamo distanti, distratti e confusi di fronte al mistero della risurrezione del Signore. Per questo ci prepara con la Quaresima, che quest'anno abbiamo vissuto in un modo particolarissimo, privati dalla comunione tra di noi nelle assemblee liturgiche e della Comunione Eucaristica. Nella Veglia di questa notte con la benedizione del fuoco, col rito della luce, col canto dell'annuncio pasquale e con le letture proclamate, ci è stato ricordato la lunga strada che Dio dalla creazione, attraverso tutti gli eventi della storia della salvezza, ha percorso col suo popolo per realizzare il disegno di fare di tutti una cosa sola in Cristo risorto. Tutte le letture si riferiscono all'evento unico e centrale della risurrezione di Cisto. Era notte fonda nel sepolcro di Cristo, ma Dio Padre vegliava e dall'oscurità si accende improvvisamente la luce; brilla nel mondo la stella del mattino, più radiosa e più splendente del sole: Cristo Signore.
Anche attorno a noi c'è tanto buio, c'è la notte della pandemia, della violenza, dell'egoismo, della crisi economica, ma in questa Veglia la notte viene sconfitta dalla luce del Risorto ed è data ad ogni creatura la possibilità di essere inondata di luce. Questa luce è per noi fonte di gioia ed è dentro di noi fin dal giorno del nostro battesimo, come ci ha ricordato s. Paolo scrivendo ai cristiani di Roma. La nostra celebrazione che ci unisce, anche se siamo a casa nostra, vuole farci sperimentare la gioia vissuta dai primi discepoli per l'evento della risurrezione, la gioia dei cristiani vissuta di generazione in generazione, la gioia dei santi e dei martiri, la gioia che sgorga dalla creazione nuova scaturita dal Risorto, per condividerla reciprocamente e augurarla a ogni uomo e donna della terra.
Nel vangelo di Matteo ascoltato (28,1-10) l'annuncio pasquale si apre con una manifestazione grandiosa: terremoto, un angelo che scende dal cielo e la pietra che chiudeva il sepolcro che rotola via da sola. Un segno grandioso lo vorremmo anche noi oggi, la liberazione dalla pandemia e questo segno lo chiediamo giustamente con insistenza. Ma prima di tutto anche a noi questa sera è detto: "non abbiate paura, voi" che amate Gesù. Non lo vediamo, non lo tocchiamo, non lo sentiamo con i nostri sensi, ma lui è con noi. "È risorto come aveva detto" e se lo volete incontrare andate in Galilea, cioè ritornate a vivere quelle esperienze cristiane che hanno segnato la vostra vita religiosa di un tempo, che forse oggi sono un po' affievolite o coperte di polvere. Ritornate in Galilea cioè ricominciate a fidarvi del Risorto e meno delle nostre capacità e delle nostre possibilità di ogni genere. Ritornate in Galilea cioè mettete la vita nuova del vangelo in ogni momento della vostra vita familiare, ora che dobbiamo stare in casa. Se faremo così sperimenteremo la grande gioia che il Risorto comunica anche oggi ai suoi amici, e inevitabilmente saremo portati a raccontare e a donare a tutti la gioia della vita nuova anche se limitati dalla pandemia.
Signore Gesù, che ci dai la possibilità di rivivere la tua Pasqua aiutaci a tornare in Galilea per vivere con entusiasmo e gioia l'esperienza di discepoli. Aiutaci a non lasciarci schiacciare dal buio. Aiutaci a fidarci di te per fare Pasqua, cioè passare dal buio alla luce, dalla paura alla speranza, dalla fede incerta ad una fiducia cieca in te. Amen!
OMELIA GIORNO DI PASQUA – Goito 12.04.2020 Un saluto particolare a tutti voi che siete collegati con noi e che seguite le nostre celebrazioni.
Il vangelo di Giovanni proclamato poco fa dal diacono ha presentato dei personaggi che corrono per vedere di trovare il Signore. Sono persone che sono alla ricerca di segni del Risorto.
Maria va con sollecitudine al sepolcro mentre è ancora buio e trova la pietra rovesciata e non riesce a credere a ciò che vede, non sa darsi una spiegazione, perciò corre subito a chiamare Pietro, con lui anche il discepolo amato da Gesù vanno insieme al sepolcro.
Vediamo in questi personaggi l'ansia della Chiesa che cerca i segni del Risorto. Quando siamo in una situazione difficile, di disagio, di sofferenza e non siamo più in grado di vederlo, si va alla ricerca di segni. La vicenda descrive molto bene la nostra situazione attuale. Non riusciamo più a vedere il Risorto, il sepolcro è vuoto e non sappiamo dove sia finito.
I due apostoli entrano nel sepolcro e vedono in uno straordinario ordine i teli che avevano avvolto il Signore: il sudario e le altre bende. Vedono e credono nella risurrezione, perché c'erano le prove che non era stato rubato il corpo di Gesù. Così è stata vissuta la ricerca dei segni del Risorto nella prima comunità cristiana.
Anche noi oggi andiamo alla ricerca dei segni del Risorto, come Maria che era guidata dall'affetto per il maestro, come l'apostolo amato che intuitivamente comprese subito quanto era avvenuto, come Pietro lento e riflessivo. Tutti cercavano i segni della presenza del Signore risorto e tutti volevano avere ancora il Signore con loro. Qui viene in risalto un primo segno della presenza del Risorto tra noi: aiutarci a ricercare il Signore e a camminare insieme, sostenendoci gli uni gli altri. In questi mesi credo che questo sostegno sia stato per tutti noi, con tutti i mezzi possibili, una vera presenza del Signore risorto. I messaggi, le registrazioni, le immagini che abbiamo condiviso tra noi, sono la comunicazione di ciò che il Risorto suggerisce a noi e che ci aiutano a ricostruire l'orientamento dell'esistenza cristiana in questo periodo che i segni della presenza del Signore sembrano scomparsi a causa della malattia, delle morti di familiari, della solitudine forzata. Aiutarci a credere è fondamentale oggi e sempre.
Il comportamento di Maddalena ci insegna che nei momenti di difficoltà, quando sembrano mancare i segni del risorto, non bisogna rimanere inerti, ma nel rispetto delle regole, è necessario comunicare con gli altri, perché Dio è presente e ci parla attraverso le nostre sorelle ed i nostri fratelli. Quanto è importante in questo periodo comunicarci la fede, sostenerci a vicenda, tenerci per mano, anche se non possiamo incontrarci.
L'altro discepolo, quello che Gesù amava, fece fatica a credere perché dice il testo: "non avevano ancora compreso la Scritture", cioè che Gesù doveva risuscitare dai morti. La funzione della Scrittura è fondamentale per riconoscere i segni del Risorto. Essa stessa è segno della sua presenza ed apre cuore e mente per riconoscere il Risorto e per accoglierlo. Se il discepolo avesse conosciute le Scritture avrebbe subito compreso. Ma mancandogli questo riferimento fondamentale ha avuto bisogno di vedere e toccare da vicino. Quando non riusciamo più a riconoscere la presenza di Dio nella nostra vita spesso travagliata, la Scrittura ci aiuta a vedere in tanti piccoli eventi, che spesso ci sfuggono, la presenza reale del Risorto. L'evangelista vuole sottolineare il valore della lettura assidua e della comprensione della Scrittura per illuminare la nostra vita, per sperimentare la gloria del Risorto e per vivere il nostro essere chiesa.
O Signore Gesù risorto da morte e uscito per sempre dal sepolcro e dalla morte, libera anche noi dall'oscurità che ci fa paura. Aiutaci a sostenerci gli uni gli altri in questo cammino, perché da soli non ci riusciamo e rendici appassionati delle Scritture Sante, segno della tua presenza tra noi, conforto nelle prove della vita e luce per il nostro cammino. Le Scritture se amate, lette e messe in pratica nella vita ci fanno sperimentare la consolazione che ci dona il Signore Gesù Cristo Risorto e che continua ad essere presente in mezzo a noi. Amen