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Lectio divina XXVII domenica T.O. - C

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 2 ottobre 2022, XXVII Domenica T. O. - Anno C

Discepoli pieni di fede nel Signore
Abacuc 1, 2-3.2,2-4 . Salmo 94 . 2 Timoteo 1, 6-8.13-14 . Luca 17, 5-10

Lettura
Dopo gli insegnamenti del capitolo precedente, prima di riprendere il tema del viaggio verso Gerusalemme, Luca raccoglie una serie di istruzioni di Gesù su alcuni temi basilari della vita cristiana. Il testo liturgico tralascia la questione dello scandalo (Lc 17, 1-3a) e la necessità di perdonare sempre al fratelli (Lc 17, 3b-4) per soffermarsi sul tema della fede.

Lc 17, 5-10
5Gli apostoli dissero al Signore: 6"Accresci in noi la fede!". Il Signore rispose: "Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: "Sràdicati e vai a piantarti nel mare", ed esso vi obbedirebbe.
7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: "Vieni subito e mettiti a tavola"? 8Non gli dirà piuttosto: "Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu"? 9Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare"".

Commento
Il brano si apre con una invocazione degli apostoli che chiedono al Signore: "accresci la nostra fede!". Le proposte radicali indicate da Gesù, non sempre realizzabili nella vita, e le difficoltà incontrate nella proclamazione del vangelo nel suo nome, spingono gli apostoli a chiedere un aiuto straordinario al Signore. Essi si sentono inadeguati alla vocazione ricevuta ed incapaci di attuare le consegne a loro affidate da Gesù in quanto non vedono risultati concreti sui diversi fronti del loro impegno. Da qui allora la conclusione che la loro fede è poca. Gesù risponde alla domanda degli apostoli prima citando un detto sapienziale e poi raccontando una parabola. Attraverso il detto sulla fede grande come un granello di senapa, Gesù sposta la questione dalla quantità alla qualità della fede. Questa è un atteggiamento di fondo nella vita dell'uomo, difficilmente misurabile o quantificabile, ma quando è presente produce sicuramente risultati impensati e grandi, che però spesso non sono verificabili dal soggetto. Per tale ragione allora Gesù racconta la parabola. Questa presenta la figura del servo (da intendersi come schiavo), che non ha contratti sindacali a suo vantaggio. Egli dipende completamente dal padrone e dalla sua volontà, non ha possibilità di rivendicare alcun diritto e non può organizzare il lavoro come a lui piace. Il padrone, da parte sua, non ha alcun obbligo verso il servo. Gesù infine applica direttamente la parabola agli apostoli: "così anche voi...". I discepoli, resi da Gesù anche apostoli (mandati ad annunciare il vangelo), sia nel loro cammino vocazionale di sequela del Signore sia nel loro servizio ecclesiale, hanno il compito primario di fare "tutto quello che è stato ordinato" loro. Tutto ciò è irrealizzabile senza l'atteggiamento fondamentale di vera fede che sposta l'attenzione da sé per porre la piena fiducia nel Signore che parla. In questo senso i discepoli ed evangelizzatori sono invitati a ritenersi dei "servi inutili". Essi sono tali non perché insignificanti o senza peso, ma perché a loro non spetta conoscere né il progetto complessivo nel quale lavorano, né i risultati della loro opera. Tutto questo è del Signore, da lui conosciuto e da lui gestito, così come a lui è da affidare la fatica insita nel cammino tracciato per tutti i suoi discepoli.

La fede non può mai essere misurata sui presunti risultati ottenuti o quantificati. Essa è l'atteggiamento fondamentale col quale si accolgono con libertà gli insegnamenti del Signore e si attuano nella vita. Camminando con piena fiducia in lui, al di là dei successi o dei fallimenti o della verificabilità dei risultati, e senza diritti o privilegi da rivendicare, il Signore ci rende collaboratori preziosi della salvezza e partecipi delle grandi opere che Dio realizza per il bene dell'umanità.

COLLEGAMENTO FRA LE LETTURE
Anche la prima lettura si chiude richiamando la fede. Si legge infatti che chi non ha l'animo retto soccomberà nelle prove, "mentre il giusto vivrà per la sua fede". Il profeta, all'inizio del suo libro, registra una situazione di sofferenza in cui versa il popolo a causa di rapina, violenza, liti e contese, e una certa indifferenza del Signore davanti a tutto ciò. Al profeta il Signore risponde che il male avrà un termine e questo sarà non secondo i desideri o i progetti degli uomini, ma secondo il volere di Dio. Così è necessario sempre più entrare nella logica dei tempi di Dio, dell'attesa fiduciosa "perché certo verrà e non tarderà". A quanto già detto, commentando il vangelo secondo Luca, si può aggiungere che la fede diventa anche certezza della salvezza realizzata per tutti. La lettera di Paolo si collega con le altre due letture. L'apostolo invita Timoteo a ravvivare, di fronte alle difficoltà, "il dono di Dio che è in lui per l'imposizione delle mani". Gli rammenta pure di aver ricevuto non uno spirito di timidezza, ma di forza e di saggezza per essere capace di testimoniare con coraggio il Signore. La sofferenza per il vangelo, a cui allude Paolo, è sicuramente la prova data dalle incomprensioni o dalle difficoltà esteriori, ma è anche l'incapacità del discepolo di realizzare appieno i comandi del Signore. Anche Paolo, come Gesù nel vangelo, invita a trovare il proprio equilibrio prendendo "come modello le sacre parole" udite da lui e custodendo "il buon deposito", "con l'aiuto dello Spirito Santo", cioè restando fedeli agli insegnamenti che vengono dal Signore.

La vita
(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci:
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)

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