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Lectio divina Pentecoste. - C

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 5 giugno 2022, Pentecoste - Anno C

Il Paraclito continua la missione di Gesù
Atti 2, 1-11 . Salmo 103 . Romani 8, 8-17 . Giovanni 14, 15-16.23b-26

Lettura
Nella solennità odierna rileggiamo parti del capitolo XIV di s. Giovanni. Gesù è a mensa con i suoi nel contesto dell'ultima cena e comunica loro gli insegnamenti che più gli stanno a cuore. Dopo aver presentato se stesso come via per giungere al Padre (14, 1-14), ora approfondisce ulteriormente la dinamica di relazione esistente tra Dio ed i suoi discepoli.

Gv 14, 15-16.23b-26
15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. (18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. 21Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui".
22Gli disse Giuda, non l'Iscariota: "Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?". 23Gli rispose Gesù:) "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Commento
Il brano lega due testi in cui si parla dello Spirito Santo. Nel primo (14, 16-17) si dice che il discepolo, amando Gesù attraverso l'osservanza dei suoi comandamenti, è introdotto nella comunione d'amore trinitaria del Padre, Figlio e Spirito Santo. Nel secondo (14, 23-26) si indica ancora che l'amore del discepolo porta ad osservare le parole di Gesù. Poiché Gesù ha presentato le parole del Padre, il discepolo, che recepisce l'insegnamento del maestro, diventa di conseguenza la dimora del Padre, perché accoglie e vive la sua volontà. In entrambi i passi Gesù, per completare il rapporto d'amore tra i discepoli con lui e col Padre promette il dono del Consolatore che resti con loro per sempre. Lo Spirito Santo insegnerà ogni cosa ed opererà affinché ricordino tutto ciò che Gesù ha detto. Nel testo giovanneo lo Spirito Santo è chiamato "il Paraclito", cioè colui che viene chiamato a scendere per assistere i discepoli in difficoltà. Paraclito è lo Spirito Santo che si avvicina a chi lo invoca per essere aiutato; una specie di difensore, che si affianca ai discepoli quando sono messi alle corde ed è posta seriamente in crisi la loro vita cristiana. Paraclito è lo Spirito Santo che, come un amico, intercede e supplica Dio ed i discepoli, affinché la comunicazione tra di loro si realizzi sempre più e sia piena. Paraclito è lo Spirito consolatore, cioè lo Spirito Santo che conforta, sostiene e da speranza. Egli, prendendo il posto di Gesù, continua a svolgere tra i discepoli la missione attuata precedentemente dal maestro. Infine il Paraclito è lo Spirito Santo che istruisce e guida i discepoli, illuminandoli con le parole di Gesù, affinché siano nel mondo testimoni liberi e luminosi della verità evangelica.

Il dono dello Spirito Santo, il Paraclito dato dal Padre ai discepoli per mezzo di Gesù, porta costoro a partecipare pienamente alla comunione trinitaria. A questa sono stati ammessi attraverso le parole di Gesù e sono invitati a viverla concretamente osservando le parole del maestro ed invocando incessantemente il Paraclito.

COLLEGAMENTO FRA LE LETTURE
Il dono dello Spirito Santo concesso ai discepoli è la linea che collega le letture odierne. Nel testo di Atti incontriamo il racconto della discesa dello Spirito su coloro che a Gerusalemme erano radunati insieme. L'azione dello Spirito Santo rende i discepoli capaci di comunicare a tutti "le grandi opere di Dio" ed il messaggio annunciato è accolto positivamente dai loro interlocutori. Lo stesso dono dello Spirito è concesso a tutti i discepoli che amano Gesù Cristo. Essi, seguendo le sue parole, diventano dimora del Padre e destinatari del suo amore. La presenza dello Spirito nella vita del credente, afferma Paolo, fa superare "il dominio della carne", dà la vita ai corpi mortali, rende "figli di Dio" e, dopo aver partecipato alle sofferenze di Cristo, porta a condividere la sua stessa gloria. Le linee indicate da Paolo diventano la modalità concreta attraverso la quale, anche oggi, si è chiamati ad uscire dal "cenacolo", per comunicare a tutti, con passione e credibilità, "le grandi opere di Dio".

La vita
(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci:
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)

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