Consiglio Pastorale Parrocchiale Unitario "Madonna della Salute"domenica 7 febbraio 2021Presenti: DON ALESSANDRO FRANZONI, DON JONATHAN GUICCIARDI, CLAUDIO BALASINA, SUOR IRIDE, SUOR ATANASIA, SUOR ANNAMARIA, SUOR CECILE, STEFANO GREGGIO, DANIELA MALGARINI, MATTEO MILANI, ELENA SAI, SIMONE TOSI, ROBERTA VIESI, EMANUELA BERTA, LUCIANO CERINI, ANNA MARIA MADDALENA, ARIANNA GEMINIANI, VITTORIO SAROTI, ALBERTO VARINI, GIUSEPPE CONSADORI, SILVANA DALLA BA.
Presiede il Parroco DON MARCO MANI.
La seduta è aperta alle ore 15:30 e ha come oggetto il seguente O.d.G.:
1- preghiera iniziale
2- significato del Consiglio e sue finalità
3- condivisione delle riflessioni svolte nei vari gruppi delle parrocchie, compresi preti e suore
4- individuazione del lavoro successivo del Consiglio e date appuntamenti futuri
5- scelta tra i componenti di un segretario-verbalista e di un moderatore
Dopo la preghiera, la lettura del vangelo di Marco 2, 1-12 e la riflessione proposta da don Jonathan che identifica i componenti del Consiglio Pastorale come facilitatori di relazioni, creativi e ponte di miracoli, ogni membro del CPPU si presenta brevemente e don Marco designa Elena come verbalista.
Don Alessandro illustra la definizione di Consiglio Pastorale, che ha carattere consultivo ed è rappresentativo di tutta l'UP nei diversi carismi e ministeri. Il CPPU, al quale possono partecipare persone esterne che possono intervenire solo se autorizzate, ha durata di cinque anni e intende aiutare il parroco a individuarne le linee fondamentali dell'azione pastorale.
Si consiglia che l'OdG venga affisso in chiesa e che la sintesi del verbale sia comunicata alla comunità.
Un rappresentante scelto di ogni comunità e delle religiose presenta la sintesi dell'incontro sui temi proposti per un inizio di riflessione durante le feste natalizie e la cui copia è stata consegnata a don Marco. Per Goito, Matteo sottolinea la duplice indispensabile presenza dei sacerdoti sul territorio e la necessità di formare i laici che possano sostituirli nei compiti che non competono esclusivamente al loro ruolo.
Per Cerlongo, Anna Maria sottolinea le criticità del passaggio all'UP, che non sempre si concilia con le esigenze reali della parrocchia. La comunità è parsa inizialmente disorientata, ma la presenza di un sacerdote li ha aiutati a riflettere sulle proprie peculiarità e sui propri limiti. Emerge anche l'esigenza di istituire la figura di un "garante" per la comunità.
Per Solarolo, Alberto evidenzia le stesse considerazioni di Cerlongo, anche se con sfaccettature diverse, e la necessità di far ripartire i gruppi di catechesi, coro e formazione giovani. Chiede inoltre un maggiore coinvolgimento della comunità nelle scelte liturgiche parrocchiali e una cura del rapporto tra sacerdote e famiglie locali, nonostante le difficoltà logistiche e psicologiche a rapportarsi con Goito.
Per Vasto, Giuseppe afferma che da ormai trent'anni hanno superato le criticità evidenziate da Solarolo e Cerlongo e che hanno saputo valorizzare le proprie peculiarità. Sottolinea inoltre l'importanza della celebrazione eucaristica domenicale.
Per le religiose, suor Annamaria propone di promuovere il percorso biblico-spirituale in tutte le comunità dell'UP una volta al mese per la cura pastorale delle famiglie e delle periferie. Enfatizza l'importanza di valorizzare la vita spirituale, le relazioni, l'ascolto, la riconciliazione e il discernimento. In merito alla terza domanda, riservata alle suore, suor Annamaria precisa l'attenzione prioritaria a famiglie, poveri e bisognosi e l'importanza di rafforzare condivisione e responsabilità.
Per i sacerdoti e il diacono, don Marco sostiene che il CPPU debba preparare un progetto pastorale a lunga scadenza non imposto dall'alto, ma proposto dall'UP, evidenzia la necessità in ogni comunità di referenti stabili, della formazione del CPPU e dei laici che ruotano intorno alla comunità. Sottolinea inoltre la dimensione liturgica, catechistica e caritativa con figure di riferimento e soprattutto la formazione biblica, a partire dalla conoscenza del Catechismo della Chiesa italiana.
Alla luce delle osservazioni emerse, don Jonathan sottolinea che nelle nostre parrocchie non si parta da zero grazie alla lectio divina settimanale e alla presenza di chi ha frequentato la catechesi per adulti e il corso di Teologia di Base. È importante che in ogni comunità ci siano rappresentanti che sappiano accogliere le nuove famiglie e, come richiede il diacono Claudio, segnalino famiglie indigenti al Centro di Ascolto locale.
Emanuela precisa che nelle piccole parrocchie come Cerlongo già esistano persone che rivestono questo ruolo.
Alberto sente la necessità della condivisione a livello liturgico e richiede l'analisi di attività pastorali, catechismo dei giovani e carità.
Anna Maria sottolinea che manchi una "regia" che coordini le attività già esistenti.
Don Marco propone che in ogni parrocchia si affronti un lavoro in uno dei seguenti ambiti, carità, liturgia, catechesi, e , osservando le indicazioni che ci vengono fornite dalla Chiesa, si faccia un confronto su ciò che già esiste. Quello che emergerà da queste riflessioni sarà il punto di partenza per il progetto pastorale.
Don Alessandro suggerisce di scegliere un ambito e lavorarci per un anno. Partendo da "un rilievo di situazione", per esempio l'ambito da cui partire per interrogarci potrebbe essere la catechesi e chiederci se quello che stiamo facendo stia andando nella direzione; questo ambito, come precisa don Marco, si intreccia con liturgia e carità. Il progetto pastorale sarà il risultato di un lavoro pluriennale.
Stefano afferma che dobbiamo essere noi convinti, partire da noi stessi e coinvolgere gli altri.
Scelto come moderatore è Matteo Milani e al contempo si nominano come componenti del direttivo Emanuela per Cerlongo, Giuseppe per Vasto e Alberto per Solarolo, i quali si riuniranno per proporre i punti su cui riflettere per il prossimo incontro del CPPU, previsto per domenica 11 aprile alle 15:30.
P.S.
Le relazioni estese dei vari gruppi si possono leggere sul sito dell'UP.
La seduta è tolta alle 17:30.