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Riflessione di don Marco sulla VI domenica di Pasqua

DOMENICA 17 maggio 2020 – Domenica VI di Pasqua

   Carissimi amici delle parrocchie dell'Unità Pastorale di Goito, Cerlongo, Solarolo e Vasto, che in questo mese di maggio siamo riuniti nella preghiera attorno alla Madonna della Salute, buon giorno e buona domenica.
   La CEI ha firmato l'accordo col Governo italiano e da lunedì 18 riprenderanno le celebrazioni comunitarie con tante restrizioni e accorgimenti, che permettano di celebrare dignitosamente salvaguardando la massima sicurezza dei fedeli. Continuano anche alla domenica le celebrazioni trasmesse sul canale Youtube per aiutare a pregare nelle nostre case.
   Le letture di questa domenica invitano tutti noi a verificare profondamente la nostra vita cristiana. Innanzitutto ci viene chiesto di considerare il nostro amore nei confronti di Gesù: "se mi amate". L'amore per Gesù non è qualcosa di teorico o sentimentale, esso si concretizza in un modo ben concreto cioè se osserviamo i suoi comandamenti, ossia se conosciamo i suoi insegnamenti e li mettiamo in pratica nella vita. Tutti, penso, dobbiamo riprendere a camminare e a realizzare l'amore per Gesù.
   Gesù sa che i suoi amici sono preoccupati per la sua partenza, ed immaginano un futuro incerto e difficile. Allora egli li rassicura promettendo che non li abbandonerà e manderà a loro un altro "Paraclito", che significa difensore, intercessore, protettore: lo Spirito Santo. Gesù ed il Paraclito sono stati inviati dal Padre per realizzare la piena comunione con lui, superando l'incapacità che il popolo santo di Dio aveva di aderire al suo progetto di amore. Lo Spirito Santo lo può ricevere soltanto chi vive con Gesù, perché altrimenti non si conosce e non si ha nella vita.
   Stare con Gesù e ricevere il dono del Paraclito, realizza il progetto di amore Dio Padre, che invita tutti a far parte della sua famiglia. Vivendo continuamente nella famiglia della SS. Trinità, l'amore di Dio diventa la caratteristica di ogni persona. Esso poi si manifesta in mitezza, bontà, misericordia, fraternità... nelle relazioni interpersonali.
   Tale modo di vivere dei cristiani, suscita inevitabilmente delle domande nelle persone che li incontrano. Alle domande essi sono chiamati a rispondere con franchezza e senza paura. Chiedono le motivazioni che stanno alla base della loro vita. Quando i cristiani rispondono, diventa occasione di annuncio del vangelo. Infatti i credenti non possono tenere solo per loro il grande dono dell'amore di Dio, che cambia l'esistenza, ma necessariamente sono invitati a portarlo agli altri.
   Per questo anche noi, come leggiamo nella prima lettura tratta dal libro degli Atti degli apostoli, dobbiamo invocare incessantemente il dono dello Spirito, perché possiamo essere veri discepoli di Gesù, vivere con coerenza nella famiglia di Dio e annunciare senza paura le grandi opere che Dio ha compiuto e compie in noi e nelle nostre comunità.

   Buona domenica a tutti anche a nome di don Alessandro, don Jonathan, don Fausto, il diacono Claudio e le nostre care suore.
   Don Marco

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