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Riflessione di don Marco sulla IV domenica di Pasqua

DOMENICA 03 maggio 2020 – Domenica IV di Pasqua

   Carissimi tutti delle parrocchie dell'Unità Pastorale di Goito, Cerlongo, Solarolo e Vasto, che in questo momento siamo riuniti nella preghiera attorno alla Madonna della Salute, buon giorno e buona domenica.
   Continuiamo ad essere isolati e tenuti lontani gli uni dagli altri ed anche le celebrazioni liturgiche ancora precluse tranne i funerali, che saranno celebrati con una infinità di prescrizioni difficili da gestire. Ci siamo però incontrati nelle celebrazioni eucaristiche che alla domenica abbiamo vissuto insieme attraverso la diffusione sul canale youtube. Il primo maggio è iniziato anche il mese dedicato alla Madonna che abbiamo voluto celebrare con solennità esponendo al portale delle Basilica l'immagine della Madonna della Salute. Ogni giorno ci sarà la possibilità di seguire il santo Rosario pregato in Basilica.
   Le letture di questa domenica ed in particolare il passo di Giovanni, che narra la vicenda del pastore delle pecore, mi hanno suggerito di condividere con voi alcune riflessioni.
   Nel racconto giovanneo le immagini della porta e di coloro che la transitano qualificano le persone per bene da quelle malvagie. Chi entra per la porta è il pastore e chi entra per altri accessi è un brigante o un ladro. È chiaro il racconto parabolico, ma ci chiediamo a chi rimanda l'immagine della porta? La porta è un simbolo che si riferisce a Gesù, lui è la porta. Passare attraverso questa porta significa assumere Gesù come esempio di vita e cercare di modellare la propria vita sui suoi insegnamenti. Ma qual'è il modello di vita proposto da Gesù? Lo troviamo presentato da Pietro nella seconda lettura. Gesù ha scelto di fare sempre e solo il bene e di sopportare la sofferenza. Poi ancora dice che nella sua bocca non si trovò inganno, insultato non rispondeva con insulti, maltrattato non minacciava vendetta. Si affidava a Dio che giudica con giustizia. Infine Pietro ricorda che Gesù vuole essere in nostro esempio perché anche noi possiamo seguire le sue orme.
   Per passare in modo corretto dalla porta che è Cristo Signore, occorre attuare alcuni accorgimenti o scelte di vita, indicate dal testo di Atti:
1. "si sentirono trafiggere il cuore" significa rendersi conto che si sta vivendo lontano da lui, in quanto la nostra vita non si ispira a Gesù e ai suoi insegnamenti;
2. "convertitevi e cambiate vita" cioè intraprendere un cammino di conversione che sfocia nella celebrazione del sacramento della Riconciliazione.
   Solo percorrendo questa strada avremo la certezza di passare per la porta che dà la vita: Cristo Signore.
   Solo Gesù può donare la salvezza e ci farà pascolare nei prati dell'amore, della misericordia, della pace, della solidarietà e della fraternità. Infatti, ogni persona che sceglie liberamente di conformarsi alla vita di Gesù, alla sua persona, ai suoi insegnamenti, al fine vero della sua esistenza, partecipa alla vita stessa di Dio. Non è facile e le difficoltà sono molte, ma occorre fidarsi di Gesù. Noi oggi lo dichiariamo assieme guidati dalla materna protezione della Madonna della Salute: Gesù ci fidiamo di te. Questa non sia solo un'espressione detta in modo formale, ma sia una preghiera, la preghiera del cuore, che in questa settimana ripetiamo continuamente, perché essa ci plasmi sul modello Gesù. Se cercheremo di seguire Gesù non solo trarremo benefici per noi, ma saremo strumenti capaci di portare anche i nostri fratelli e le nostre sorelle a stare con Gesù.

   Buona domenica a tutti anche a nome di don Alessandro, don Jonathan, don Fausto, il diacono Claudio e le nostre care suore.
   Don Marco

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