DOMENICA 22 MARZO 2020
Carissimi amiche ed amici,
siamo alla quarta domenica senza la celebrazione eucaristica! La situazione ci amareggia, ma non dobbiamo perdere la speranza perché Dio ci ama ed è sempre al nostro fianco. Certo tutto questo è una forma penitenziale che mai avremmo pensato di vivere. Perseveriamo in questo cammino con lo sguardo fisso su Gesù, sapendo che lui ci farà vedere il senso di tutto questo quando vorrà.
Con questa certezza, come le domeniche scorse, viviamo intensamente la nostra fede attraverso la preghiera personale e in famiglia. Saremo tutti in comunione gli uni con gli altri quando, alle ore 10, noi sacerdoti celebreremo in chiesa la santa Messa. Anche tutti voi, delle diverse parrocchie della nostra Unità Pastorale,sarete con noi e vi portiamo dal Signore Gesù morto e risorto, che rinnova il dono del suo amore nel memoriale eucaristico, oltre che nel nostro cuore. L'incontro col Signore, pur nelle difficoltà ci deve dare tanta speranza e voglia di vivere con lui.
Anche in questa domenica, ho pensato di condividere con voi alcune riflessioni suggeritemi dalle letture della IV domenica di Quaresima. Il testo del primo libro di Samuele afferma che Dio non guarda l'aspetto delle persone, il loro "look", ne la loro prestanza fisica (molto curata oggi nella nostra cultura), ne l'apparenza che uno ha (l'immagine che uno ha così decisiva nella nostra società). Dio guarda il cuore, cioè quella parte della persona dove vengono effettuate le scelte fondamentali della vita, dove si decide chi seguire, che valori porre al centro, che esperienze privilegiare, questo anche in ogni momento dell'esistenza. Il cuore (cioè la vita) se è pieno di Spirito Santo è guidato da lui e realizza scelte giuste, altrimenti siamo condotti dall'egoismo, dalla superbia, dagli interessi di parte e tutto questo non è evangelico. Solo Gesù può trasformare il nostro cuore di pietra, egoista e chiuso, in cuore di carne capace di amare e di aprirsi al Signore, perché guidato ed illuminato dallo Spirto.
Noi di fatto siamo di fondo tutti ciechi dalla nascita, come il personaggio del vangelo di Giovanni di questa domenica, perché vediamo solo noi stessi, i nostri interessi ed i nostri bisogni. Se stiamo con Gesù, anche in questo deserto della quarantena, dando spazio alla preghiera, alla lettura della Bibbia, alla Comunione Eucaristica (ora vissuta spiritualmente) saremo liberati dalla nostra cecità. Allora faremo Pasqua. La Pasqua non sono i riti, le tradizioni, le manifestazioni popolari, è prima di tutto Gesù Cristo morto e risorto che porta tutti, anche noi, a partecipare alla sua vittoria. Come sono preziosi questi giorni che ci permettono di pensare, di riflette e di pregare. Approfittiamone!
Sgombriamo subito il campo da discorsi che si sentono circolare anche in questi giorni, forse anche da uomini religiosi. Il cov19 (coronavirus) non è una punizione di Dio. No assolutamente non dobbiamo percorrere questa pista. Le vicissitudini della vita, anche quelle più dolorose non sono volute da Dio, ma sempre sono causate o dalla fragilità della nostra natura umana, che non è eterna, o sono conseguenze di scelte peccaminose fatte dall'uomo. Dio vuole salvarci, Dio è padre, Dio ha mandato suo Figlio e ci ha donato lo Spirito per vivere in comunione con lui qui ora e per sempre nell'eternità. Gesù ci ha fatto conoscere non un Dio punitore o tiranno, ma un Dio che è amore per l'umanità.
Fidiamoci di Gesù! Lasciamo che lui spalmi sulla nostra vita il balsamo della sua Parola. Immergiamoci nell'acqua sanante della sua misericordia, che si realizza col sacramento della Riconciliazione. Ora non possiamo celebrare questo sacramento, ma possiamo desiderare intensamente il perdono di Dio e lui ce lo concede realmente, in questo momento difficile per tutti. Poi quando potremo celebreremo il sacramento della Riconciliazione. Cerchiamo di non essere come i farisei che non si fidavano di Gesù.
In questa domenica di Quaresima, consapevoli di essere ciechi, chiediamo a Gesù di vedere. Di vedere le nostre miserie ed i nostri peccati. Di vedere l'amore misericordioso di Dio padre manifestatosi in Gesù. Di vedere la bontà, la solidarietà, la misericordia che sono presenti nel mondo per opera dello Spirito Santo.
Maria, che veneriamo col titolo di Madonna della salute, interceda per noi e ci faccia essere sempre amici del suo figlio Gesù.
Buona domenica don Marco