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Lectio divina XXIII Domenica T.O. 2024

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 8 settembre 2024– XXIII Domenica TO - B

Gesù: la parola di Dio che salva tutti
Isaia 35,4-7 • Salmo 145 • Giacomo 2,1-7 • Marco 7,31-37

Lettura
Gesù, abbandonati i territori circostanti il lago di Galilea, dove fino a quel momento aveva svolto il suo ministero, si sposta nelle regioni di Tiro (Mc 7,24-30) e di Sidone per raggiungere poi la regione della Decapoli, passando per il mare di Galilea (Mc 7,31-37). Anche qui egli esercita la sua missione, delineata sinteticamente dal brano odierno.

Mc 7,31-37
31Di nuovo, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 32Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. 33Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; 34guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: "Effatà", cioè: "Apriti!". 35E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 36E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano 37e, pieni di stupore, dicevano: "Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!".

Commento
Il testo porta in pieno territorio della Decapoli, regione notoriamente pagana. A Gesù viene condotto "un sordomuto" per essere guarito (v.32). Nei vv.33-34 si ha la descrizione minuziosa del gesto taumaturgico. Gesù porta l'uomo "lontano dalla folla", perché tra loro due si possa instaurare una autentica relazione interpersonale senza condizionamenti esterni. Dopo tocca con le dita gli occhi del sordo e cura con la saliva la lingua muta. Infine, "guardando verso il cielo... disse: "Effatà", cioè: "Apriti"". Qui si ha l'apice della narrazione: la parola di Gesù libera, salva, rinnova il sordomuto ("e subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente"). Gesù chiede da ultimo a tutti coloro che hanno assistito al miracolo di non divulgare l'accaduto. Essi infatti non sono ancora in grado di essere dei testimoni autorevoli di Gesù, perché dovevano ancora percorrere un lungo itinerario di discepolato e soprattutto non sono ancora stati abilitati a tale compito dalla sua passione-morte-resurrezione. Le indicazioni date da Gesù vengono disattese e tutti parlano di quanto era accaduto e proclamano con forza le sue opere: "Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!".

Gesù porta la salvezza anche ai pagani. Costoro, attraverso la sua parola proclamata con autorità, vengono trasformati radicalmente e sanati fin nella profondità del loro essere. Chi ascolta la parola di Gesù incontra Dio e a lui deve rispondere con tutto se stesso. La conseguenza di tale incontro diventa voglia incontenibile di annunciare a tutti le stupende meraviglie operate da Dio per mezzo di Gesù.

Collegamento fra le letture
Dio non abbandona mai l'uomo che è nella necessità. Lo afferma il profeta Isaia: "Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio... Egli viene a salvarvi". La salvezza consiste in una trasformazione radicale dell'individuo ad opera di Dio: "lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto". In questa linea procede anche il racconto evangelico nel quale si narra la guarigione di un sordomuto da parte di Gesù. Nel testo troviamo però due elementi nuovi, che è bene richiamare. Il primo: Dio per mezzo di Gesù fa giungere la sua presenza amorosa a tutti gli uomini, quindi anche a coloro che erano considerati pagani dai giudei. Il secondo: la presenza liberatrice di Dio si realizza concretamente attraverso l'ascolto e l'accoglienza della parola di Gesù. Chi vive tale esperienza non solo è spinto a proclamare a tutti le opere del Signore ma anche, come dice Giacomo, sceglie i poveri perché questi sono prediletti da Dio: "Dio non ha forse scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano?"

La vita
(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci :
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)
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