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Lectio divina XIV Domenica T.O. 2024

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 7 luglio 2024– XIV Domenica del Tempo Ordinario B

L'incredulità dei concittadini di Gesù
Ezechiele 2,2-5 • Salmo 29 • 2Corinti 12,7-10 • Marco 6,1-6

Lettura
Dopo l'episodio della tempesta sul lago, l'evangelista presenta, nel quinto capitolo, la narrazione di tre miracoli compiuti da Gesù: la liberazione dell'indemoniato dagli spiriti immondi, la vita ridonata alla figlia del capo della sinagoga e la guarigione della donna affetta da emorragia. I racconti hanno come finalità l'annuncio della misericordia di Gesù, della prevalenza del bene sul male e la presentazione della nascita della fede in chi riceve il dono. All'inizio del sesto capitolo Gesù è presentato a Nazaret.

Mc 6,1-6
1Partì di là e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. 2Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: "Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? 3Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?". Ed era per loro motivo di scandalo. 4Ma Gesù disse loro: "Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua". 5E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. 6E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d'intorno, insegnando.

Commento
Nazaret è la sua patria di Gesù e di sabato insegna nella sinagoga. Collegandoci con una scena simile, realizzatasi a Cafarnao (1,21-28), conosciamo già che il suo insegnamento è impartito con autorità, cioè la sua parola ha il potere di cambiare l'uomo, perché scova in lui ogni forma di male e lo sradica. Di fronte a questo modo di presentarsi di Gesù e alla proposta da lui offerta di vivere in modo diverso, sorgono le reazioni dei concittadini. Essi non riescono a capire da "dove gli vengono queste cose" e quale sia la fonte della sapienza "che gli è stata data". Conoscendo le sue origini ("non è costui il falegname? ..."), i nazareni sono fortemente condizionati da una precomprensione nei suoi riguardi, che impedisce di cogliere la novità portata da Gesù. Per questo invece di comunicare con lui, fidandosi ciecamente, essi si scandalizzano, cioè restano separati e lontani da Gesù. Il detto proverbiale riportato dalle parole di Gesù ("un profeta non è disprezzato se non nella sua patria") e l'impossibilità che egli ha di compiere prodigi, a causa "della loro incredulità", suggellano il rifiuto attuato dai concittadini nei confronti del maestro.

Chi incontra e ascolta Gesù può correre il rischio di rifiutarlo. Ciò si realizza quando una persona è troppo attaccata alle sue sicurezze o è incapace di lasciarsi trasformare dalla novità dell'insegnamento di Gesù. Quando questo accade viene smascherata l'incredulità di fondo dei suoi interlocutori.

Collegamento fra le letture
La prima lettura, tratta dal profeta Ezechiele, ci porta ad un momento singolare della storia d'Israele: la diaspora forzata nel territorio di Babilonia. La causa di tale sventura è presentata dal testo stesso. Infatti si legge che gli israeliti sono un popolo di ribelli, che si sono rivolti contro Dio e hanno peccato contro lui e "sono testardi e dal cuore indurito". Nonostante l'atteggiamento d'Israele, il Signore ha deciso di farsi presente nel suo popolo in esilio per mezzo del profeta che "si trova in mezzo a loro". Nel vangelo leggiamo che anche chi segue Gesù e lo ascolta può non accoglierlo realmente e comportarsi di conseguenza come i suoi compaesani di Nazaret. Essi non riuscirono a cogliere la novità da lui portata e a diventare nella fede suoi discepoli. Nella seconda lettura, dice Paolo, che agli uomini pur costituendo un popolo di ribelli, Dio manda continuamente la sua "grazia". Questo dono, concretizzatosi in Gesù, se accolta trasforma le debolezze umane in manifestazione della "potenza di Cristo". Anche il cristiano, che fa spazio a Cristo nella sua vita, dovrebbe dire con Paolo: "quando sono debole è allora che sono forte".

La vita
(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci :
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
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