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Lectio Divina XXXIV Domenica T.O.- A

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 26 novembre 2023 – XXXIV Domenica del Tempo Ordinario – Cristo Re

Servire in fraternità

Ezechiele 34,11-12.15-17 . Salmo 22 . 1 Corinzi 15,20-26a.28 . Matteo 25,31-46

Lettura
Siamo alla conclusione della vicenda storica di Gesù secondo la narrazione di Matteo. Ormai la tensione tra Gesù ed Israele (rappresentato dai capi, dagli scribi e dai farisei) ha raggiunto il suo apice ed egli, dopo aver abbandonato il tempio, dal monte degli ulivi annuncia in termini profetici il giudizio sulla città e sul suo santuario (24,1ss). Di questo ultimo discorso fa parte il nostro passo abitualmente denominato "venuta e giudizio del Figlio dell'uomo" o "giudizio finale". Gesù si rivolge idealmente ad un ampio uditorio. Esso non è costituito soltanto dai discepoli, né dalle folle che lo seguono, ma da tutte le genti. Presumibilmente, in modo profetico, Gesù vede già realizzato quanto anticipato in Mt 24,14: "frattanto questo vangelo del regno sarà annunciato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora sarà la fine". Alla fine, quindi, tutte le genti toccate dal vangelo saranno convocate dal Figlio dell'uomo.

Mt 25, 31-46
31 Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. 32 Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33 e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35 perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi". 37 Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". 40 E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me". 41 Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42 perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43 ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato". 44 Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?". 45 Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me". 46 E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna".

Commento
Nel passo di Mt 25,31-46 si distinguono chiaramente una introduzione (vv.31-33), che presenta la venuta del Figlio dell'uomo, un elemento centrale costituito dalla convocazione di tutte le genti con la loro separazione (vv.34-45) e da ultimo la conclusione (v.46), che indica l'applicazione della sentenza ai due gruppi divisi dal Figlio dell'uomo, re e signore. Nella parte centrale, sotto forma di dialogo, troviamo presentate dal re le motivazioni che stanno alla base della divisione delle genti in due gruppi. Su questo punto soffermiamo particolarmente la nostra attenzione.
Innanzitutto è il re che prende l'iniziativa. Dopo aver convocato tutte le genti prima si rivolge a quelli di destra e risponde alle domande dei giusti e poi parla a quelli di sinistra dando soddisfazione pure ai loro quesiti. I due gruppi, quello di destra e quello di sinistra, esistono e sono tali solo in relazione al re - Figlio dell'uomo; anche la loro identità e autocomprensione dipendono dalle parole del Figlio dell'uomo (Con questo appellativo Gesù si colloca nella tradizione dell'Antico Testamento cfr. Dn 7,13. Così nell'espressione si vede sia l'elevazione di Gesù Messia che la sua umiliazione).
Procedendo nell'analisi del dialogo vediamo che la benedizione e la partecipazione al regno dipendono dall'aver vissuto le opere di misericordia con un profondo collegamento con Cristo ["io ho avuto fame..., io ho avuto sete..." (v.35) "l'avete fatto a me" (v.40)] e dall'aver assunto un reale atteggiamento di fraternità, infatti Gesù riconosce suoi fratelli i poveri ed i bisognosi: "ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me."(v.40b). Anche la maledizione e la partecipazione al fuoco eterno sono conseguenza del non aver condiviso attivamente i disagi dei bisognosi, accogliendoli come fratelli.
La solidarietà e la condivisione con i poveri ed i bisognosi diventano criterio di benedizione o di maledizione, di partecipazione al regno o di allontanamento nel "fuoco eterno". Il fatto poi che Gesù chiami "fratelli" coloro che sono nella situazione di precarietà e di necessità, richiede che la "fraternità" diventi l'atteggiamento di fondo dal quale scaturisca, come conseguenza, la significativa solidarietà con i poveri. Qui si tratta di solidarietà vissuta nella fraternità, di carità che non resta all'epidermide della vita ma vi entra dentro, in tutte le sue dimensioni: intelligenza, affetto, sentimenti, creatività, ecc.

La vita
(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci :
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)
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