APOCALISSE
Ventiquattresima Lettura
L'Apocalisse si avvia ora verso il suo culmine, cioè la descrizione del giudizio divino sul male incarnato in una donna-metropoli, prostituta e chiamata Babilonia, alla quale subentrerà la rappresentazione della salvezza dei giusti nella città-sposa, la Gerusalemme celeste. Nei capp. 17 e 18 impera la figura di Babilonia la storica nemica d'Israele.
LetturaAp 171E uno dei sette angeli, che hanno le sette coppe, venne e parlò con me: "Vieni, ti mostrerò la condanna della grande prostituta, che siede presso le grandi acque. 2Con lei si sono prostituiti i re della terra, e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione". 3L'angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, che era coperta di nomi blasfemi, aveva sette teste e dieci corna. 4La donna era vestita di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle; teneva in mano una coppa d'oro, colma degli orrori e delle immondezze della sua prostituzione. 5Sulla sua fronte stava scritto un nome misterioso: "Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli orrori della terra". 6E vidi quella donna, ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Al vederla, fui preso da grande stupore. 7Ma l'angelo mi disse: "Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, quella che ha sette teste e dieci corna. 8La bestia che hai visto era, ma non è più; salirà dall'abisso, ma per andare verso la rovina. E gli abitanti della terra il cui nome non è scritto nel libro della vita fino dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia era, e non è più; ma riapparirà. 9Qui è necessaria una mente saggia. Le sette teste sono i sette monti sui quali è seduta la donna. E i re sono sette: 10i primi cinque sono caduti; uno è ancora in vita, l'altro non è ancora venuto e, quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco. 11La bestia, che era e non è più, è l'ottavo re e anche uno dei sette, ma va verso la rovina. 12Le dieci corna che hai visto sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale per un'ora soltanto, insieme con la bestia. 13Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro potere alla bestia. 14Essi combatteranno contro l'Agnello, ma l'Agnello li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re; quelli che stanno con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli".15E l'angelo mi disse: "Le acque che hai visto, presso le quali siede la prostituta, simboleggiano popoli, moltitudini, nazioni e lingue. 16Le dieci corna che hai visto e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la bruceranno col fuoco. 17Dio infatti ha messo loro in cuore di realizzare il suo disegno e di accordarsi per affidare il loro regno alla bestia, finché si compiano le parole di Dio. 18La donna che hai visto simboleggia la città grande, che regna sui re della terra".CommentoBabilonia è la città storica nemica di Israele (Is 13-14; Ger 50-51; Sal 137) che diventa simbolo personificato del male e del potere demoniaco. Molti però pensano che il riferimento sia a Roma e al suo impero che perseguitava i cristiani e che è vista come l'incarnazione della idolatria. Altri pensano che sia una raffigurazione generale del male e non identificabile con una città specifica. Con Ravasi ritengo che qui si intenda Babilonia come la Roma imperiale. Sicuramente in quell'immagine si possono vedere anche degli elementi di portata più generale che indicano lo scontro tra giudaismo ufficiale e cristianesimo delle origini. Gerusalemme che ha ucciso i profeti e crocifisso Cristo incarna il male e sarà giudicata da Dio. La distruzione della città ad opera dei romani nel 70 dC ne è la prova concreta. Ma dalle ceneri della città infedele (prostituta) Dio farà sorgere la nuova Gerusalemme abitata dai giusti di tutti i tempi (cfr. 21-22). Con il titolo di grande prostituta nei testi biblici si è soliti indicare le grandi potenze votate ad altri idoli (Tiro, Babilonia, Ninive). In queste città oltre ad adorare divinità pagane erano previsti riti della fertilità comprendenti apparati celebrativi orgiastici e sessuali. Anche Roma rientrava in questa descrizione. È il fascino del male e della perversione. L'autore si ispira a Ger 51,13 dove Babilonia è collocata su fiumi che sono anche simbolo del male e del caos. Poi Giovanni è condotto dall'angelo nel deserto, simbolo dell'intimità con Dio e della tentazione nello stesso tempo. Il deserto è anche simbolo della ribellione d'Israele a Dio. Nel deserto la prostituta è assisa sulla bestia, figura ben nota dai capitoli precedenti. Si sottolinea la connessione tra Babilonia e Satana. La donna è ammantata di porpora imperiale e adornata di gioielli, come il principe arrogante di Tito (cfr. Ez 28,13) e regge il calice contenente tutte le sue nefandezze, che fa ingurgitare ai suoi seguaci drogandoli. Il male è descritto in tutta la sua malvagità: potere (porpora), ricchezza (oro), lusso unito al piacere (pietre preziose e perle) che sono le grandi forze seduttrici. Al v.5 sulla fronte della donna appare la sua identificazione. Il nome scritto sulla fronte rimanda ad una usanza di Roma dove le prostitute avevano scritto il nome su un nastro avvolto attorno alla testa. Ma qui si può anche pensare al marchio satanico inciso sulla fronte opposto al sigillo divino che già abbiamo visto. Giovanni resta stupito di fronte ala potenza del male e alla sua arroganza. Ci sarà una risposta a questa meraviglia con l'indicazione del senso e dello scopo. Sarà l'angelo interprete a spiegare tutto, egli illuminerà il senso trascendente della storia umana così solcata dal sangue e così inquinata dal male (v.7). proprio perché abbiamo a che fare con il mistero la descrizione sarà enigmatica ed oscura. La bestia è una presenza incombente e potente nella storia, ma non è incrollabile ed eterna. I sette colli sarebbero i famosi sette colli di Roma? I sette re sarebbero i re di Roma succedutesi prima dell'autore dell'apocalisse e il settimo non ancora venuto perché contemporaneo all'autore sarebbe Nerone? C'è una certezza che l'ultima parola non sarà del male ma del bene. Il potere oppressivo ha la sua origine nella bestia satanica, ma si ramifica in tanti sovrani e potenti di questo mondo. Forse l'autore indirettamente afferma che il potere umano è sempre male? Si se non è purificato dall'Agnello. Le ore del male sono limitate e la sua fine è ormai imminente perché eterno è soltanto Dio. V. 15 Babilonia diventa simbolo di tutta l'umanità che fa il male. Ben presto sulla donna si scatenerà il giudizio e la condanna del Signore dei signori e del Re dei re, il vero e unico Onnipotente.
- Essere consapevoli che il male è tra noi e facilmente si può aderire ad esso anche in modo inconsapevole o subdolo.
- Nell'esercizio del potere si nasconde una grande tentazione satanica.
- Dio è il Signore e stare con lui attraverso l'Agnello si partecipa alla vittoria finale.