LETTURA COMMENTO VITA
UNITÀ PASTORALE MADONNA DELLA SALUTE
5 febbraio 2023 – V Domenica del T. O. – Giornata della vita
La vita dei discepoli rivela la luce di DioIsaia 58, 7-10 . Salmo 111 . 1 Corinzi 2, 1-5 . Matteo 5, 13-16
LetturaIl brano evangelico di questa domenica si colloca nel primo lungo discorso di Gesù, secondo Matteo, detto del monte, che si estende nei capitoli 5-6-7. Il discorso ha una struttura a chiasmo, cioè ad ogni pericope della prima parte ne corrisponde una nella seconda in senso inverso. L'inizio e la fine si corrispondono e, avvicinandosi al centro, le corrispondenze parallele continuano portando il lettore all'apice del discorso di Gesù costituito dall'istruzione sulla preghiera col "padre nostro". Questo disegno letterario deve aiutare a non leggere mai i singoli passi isolati uno dall'altro, ma a collocarli all'interno del messaggio complessivo che l'evangelista vuole comunicare, riportando gli insegnamenti di Gesù.
Mt 5, 13-1613 Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.14 Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, 15 né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.CommentoLa piccola composizione di quattro versetti è strettamente collegata alle beatitudini che la precedono. Infatti ora Gesù si rivolge direttamente ai discepoli come aveva fatto anche nell'ultima beatitudine destinata ai perseguitati. Tutto il brano ruota attorno alla duplice dichiarazione di Gesù: "voi siete il sale della terra" e "voi siete la luce del mondo". Le due similitudini vengono poi spiegate da Gesù stesso. La prima, attraverso una considerazione sull'inutilità del sale quando perde il sapore, collega gli insegnamenti di Gesù con la vita dei discepoli. Costoro dicono qualcosa, servono nel mondo, hanno sapore se seguono gli insegnamenti di Gesù, altrimenti sono inutili. La seconda, con l'immagine della città collocata sopra un monte, visibile da tutti, e con quella della lucerna accesa, fatta per illuminare e non per essere nascosta, indica la vita dei discepoli destinata ad essere vista da tutti e a diventare segno luminoso. La conclusione del brano sottolinea ulteriormente l'idea appena presentata sopra. La luce delle "opere buone" dei discepoli, cioè di una vita illuminata e guidata dalla volontà di Dio, così come Gesù la rivela, diventa riferimento per gli uomini e motivo per loro di lode e ringraziamento a Dio Padre, il quale ne è la fonte e l'autore primo.
In conclusione Gesù, rivolgendosi direttamente ai discepoli, non solo collega a loro il discorso pronunciato precedentemente con le beatitudini, ma ne delinea anche la loro missione conseguente. Essi, attraverso la vita, sono invitati ad essere segno della volontà del Padre accolta ed attuata. Di tale testimonianza hanno bisogno gli uomini che in questo modo possono conoscere la luce di Dio. La reazione delle persone nei confronti dei discepoli diventa anche per loro prova di fedeltà o di lontananza dal Signore.
COLLEGAMENTO FRA LE LETTUREL'immagine della luce che brilla ed illumina collega le tre letture. Abbiamo visto che nel vangelo Gesù invita i discepoli ad essere "la luce del mondo" e questa luce deve sfolgorare dalle loro opere buone. Il testo di Isaia aiuta a concretizzare le indicazioni date da Gesù. Il profeta, in polemica con un culto formalistico e sterile, indica quali sono le condizioni per partecipare adeguatamente alle benedizioni del Signore. Egli dice: "spezza il tuo pane con l'affamato, introduci in casa i miseri, senzatetto, vesti chi è nudo, senza distogliere gli occhi dalla tua gente". Se il credente si lascia trascinare dall'impulso della solidarietà nei confronti delle necessità materiali e sociali del prossimo, allora la sua "luce sorgerà come aurora...". Alla fine del brano il profeta aggiunge: "se toglierai di mezzo a te l'oppressione, il puntare il dito ed il parlare empio ..., allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua oscurità sarà come il meriggio". Vivendo questi gesti di amore, queste "opere buone", non solo si fa l'esperienza della salvezza che Dio ha promesso e realizzato per mezzo di Gesù, ma si comunica la salvezza anche agli altri, perché si è luce che illumina e si testimonia l'amore di Dio. È stata l'esperienza di Paolo che a Corinto, presentandosi "con molto timore e trepidazione", attraverso la "manifestazione dello Spirito e della sua potenza" è riuscito a fondare la fede di quella comunità non "sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio". Questa sicuramente brilla nella solidarietà fraterna e nella carità generosa.
La vitaCerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci:
- Quale parte del vangelo letto e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica?
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo, che mi è ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)