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Lectio divina XXXIII domenica T.O. - C

LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 13 novembre 2022, XXXIII Domenica T. O. - Anno C

La fine va preparata!
Malachia 3, 19-20 . Salmo 97 . 2 Tessalonicesi 3, 7-12 . Luca 21, 5-19

Lettura
Gesù è nel Tempio di Gerusalemme, come già detto domenica scorsa. Qui i contrasti con gli avversari si acutizzano sempre più ed ormai rimandano alla passione imminente. Nel Tempio Gesù insegna le cose che più gli stanno a cuore. Appena prima del nostro brano (Lc 21,1-4) aveva indicato la vedova, che offre nel Tempio, come modello di donazione a Dio.

Lc 21, 5-19
5Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse: 6"Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta". 7Gli domandarono: "Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?". 8Rispose: "Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: "Sono io", e: "Il tempo è vicino". Non andate dietro a loro! 9Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine". 10Poi diceva loro: "Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. 12Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

Commento
Il testo liturgico è una parte del lungo discorso escatologico (Lc 21, 5-36), apice dell'insegnamento pronunciato da Gesù nel Tempio. La scena iniziale presenta alcune persone, non identificate, che guardano ammirate la bellezza del Tempio in fase di restauro ed ampliamento ad opera di Erode il grande. A costoro si contrappongono le parole di Gesù che dichiara ormai imminente la distruzione di tutto quanto essi ammirano; infatti: "non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta". A tale annuncio segue una naturale domanda degli ascoltatori, i quali si preoccupano di conoscere quando accadrà l'avvenimento da Gesù previsto e quali segni lo prepareranno, per non essere impreparati quando verrà quel momento. Gesù risponde dando tre indicazioni chiare. Prima di tutto chi lo segue non deve lasciarsi ingannare ed intimorire da coloro che si presentano come se sapessero tutto sugli avvenimenti finali e che pretendono di spiegare e di interpretare ogni fatto in quella luce. Essi sono dei cialtroni, "guardate di non lasciarvi ingannare... non andate loro dietro". In secondo luogo invita a non essere terrorizzati dai fatti eccezionali che capitano nel creato (terremoti, carestie, pestilenze, fatti terrificanti e segni grandi nel cielo) e dai conflitti che si scatenano tra i popoli (guerre, rivoluzioni, insurrezioni dei popoli contro altri popoli). Questi avvenimenti non sono premonitori di una fine imminente ("non è subito la fine"), ma fanno parte delle caratteristiche di un cosmo e di una umanità finiti e segnati dal peccato. Infine Gesù sottolinea particolarmente la persecuzione subita da coloro che lo seguono: "metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni... a causa del mio nome". Ebbene anche questa esperienza non è segno della fine prossima; essa fa parte della storia del credente inserito nella cultura del suo tempo. Al termine della pericope, Gesù indica come ci si deve preparare alla fine. Anzitutto affrontando con serenità e fiducia le difficoltà, in particolare le prove derivanti dall'essere cristiani. Poi testimoniando sempre con coraggio l'identità cristiana e confidando pienamente nella solidarietà fattiva del Signore con ciascun discepolo ("nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto"). Infine perseverando pazientemente e generosamente nella vocazione ricevuta ("con la vostra perseveranza salverete la vostra vita").

Gesù invita a pensare alla fine e a prepararla adeguatamente. Su questo tema tanti si inseriscono inopportunamente creando distorsioni, paure, disagi e sfruttamenti. Il cristiano non deve lasciarsi toccare da tutto ciò perché a lui interessa quanto Gesù ha insegnato al riguardo. Si prepara correttamente la fine vivendo con intensità la propria vocazione cristiana, con tanta fiducia nel Signore, accettando con serenità le prove che necessariamente si incontrano, fino a quando il Signore tornerà.

COLLEGAMENTO FRA LE LETTURE
Le tre letture concordano sull'attesa della realtà ultima ed indicano tre atteggiamenti fondamentali da assumere nei confronti di essa. La prima lettura, dal profeta Malachia, invita i credenti a coltivare il nome del Signore per beneficiare dei raggi del sole di giustizia e per evitare il fuoco distruttore che colpirà chi commette ingiustizia. Essere cultori del nome del Signore significa che il rapporto con Dio e con la sua volontà ha il primato nella vita dell'uomo ed orienta decisamente i suoi comportamenti. Il vangelo sollecita il cristiano, come già visto nel commento particolare, a non lasciarsi prendere dalla paura o dal disorientamento, ma a fidarsi del Signore e a vivere con intensità la vocazione battesimale. Paolo, nella seconda lettura, indica che l'attesa del giorno ultimo non deve essere improduttiva o pesando gravemente sugli altri ("sentiamo che alcuni di voi vivono disordinatamente, senza far nulla ed in continua agitazione"). L'attesa del Signore che viene si prepara anche assolvendo con fedeltà i propri impegni sociali.

La vita
(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci:
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)
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