LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 19 giugno 2022, Corpus Domini - Anno C
Eucaristia: il corpo ed il sangue di Cristo per tuttiGenesi 14, 18-20 . Salmo 109 . 1 Corinzi 11, 23-26 . Luca 9, 11b-17
LetturaI dodici, che fino a questo punto hanno accompagnato Gesù nel suo ministro, ora ricevono da lui il suo stesso potere e sono mandati a proclamare il Regno di Dio (9,1-6). Al ritorno dalla loro missione gli apostoli raccontano a Gesù tutto ciò che avevano fatto. Essendosi ritirati a Betzaida, sono subito raggiunti dalla folla, che Gesù accoglie, parlando del regno di Dio e sanando "quanti avevano bisogno di cure". Così siamo introdotti nel brano di questa domenica.
Lc 9, 11b-1710Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò in disparte, verso una città chiamata Betsàida. 11Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: "Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta". 13Gesù disse loro: "Voi stessi date loro da mangiare". Ma essi risposero: "Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente". 14C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: "Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa". 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.CommentoIl racconto inizia presentando il giorno che declina ed i dodici indaffarati a convincere Gesù perché congedi la folla che deve cercarsi viveri ed alloggio nelle borgate vicine. L'iniziativa presa dai dodici risulta notevolmente ingenua, se confrontata col numero dei presenti: "circa cinquecento uomini". Nessuna località infatti avrebbe potuto ospitare tutta quella gente. La proposta diventa però emblematica della risposta che spesso è data dai dodici e dai discepoli ai bisogni concreti delle persone in cammino con Gesù. A questo punto il maestro interviene sconvolgendo le prospettive ed i progetti: "voi stessi date loro da mangiare". I discepoli più vicini a Gesù, restano sconcertati da queste parole, cercano di capirne il senso e balbettano in risposta qualche frase: "non abbiamo che cinque pani e due pesci" e "andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente". Evidentemente non avevano colto il significato specifico delle parole di Gesù e lui è quindi costretto a prendere direttamente l'iniziativa: "disse ai discepoli: «fateli sedere per gruppi di cinquanta circa»". I discepoli fanno eseguire le indicazioni date dal maestro. Il racconto è al suo culmine e Gesù, come ogni capofamiglia, compie quanto è prescritto prima del pasto: ringrazia Dio con la benedizione, spezza i pani ed i pesci e li distribuisce ai commensali. É evidente che il v. 16 non è soltanto la memoria di quanto Gesù attuò quella sera in Palestina, ma per la Chiesa esso anticipa e richiama la prassi liturgica della cena eucaristica. I gesti di Gesù, che prende il pane, alza lo sguardo al cielo, per esprimere la comunione col Padre, pronuncia la benedizione sui pani e sui pesci e spezza i doni, rimandano al contesto eucaristico. Ancora una volta Gesù coinvolge direttamente i discepoli. Dopo aver spezzato i pani "li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla". I temi della sazietà e dell'abbondanza, con i quali si chiude il racconto, sono segni dei tempi messianici e della realizzazione piena delle promesse divine.
Il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci si può leggere ad un triplice livello. Gesù interviene direttamente per soccorrere le necessità concrete delle folle, alle quali i discepoli non riuscirono a provvedere. Questo gesto del Signore è stato visto subito come prefigurazione dell'istituzione eucaristica e della sua celebrazione nella Chiesa. La Chiesa, quando celebra l'Eucaristia, invita i discepoli a rivivere la comunione con Gesù, a nutrirsi alla mensa della parola e del pane spezzato per trovare le energie che aiutino a continuare il cammino, ad essere attivi e protagonisti nei confronti dei problemi e delle necessità concrete della gente.
COLLEGAMENTO FRA LE LETTUREL'Eucaristia collega le tre letture della solennità odierna. Nella prima lettura leggiamo l'episodio di Melchisedek. Egli, sacerdote del Dio altissimo, offre pane e vino benedicendo Abramo, perché ha vinto sui re d'oriente. L'offerta di pane e vino è sempre stata vista in relazione con l'Eucaristia neotestamentaria. Anche il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, compiuto da Gesù, è sempre stato letto in chiave eucaristica. Infine Paolo, nella lettera ai Corinzi, consegna l'antica formula celebrativa ricevuta dalla sua comunità. Il testo paolino sottolinea che il sacramento del corpo e del sangue è offerto da Gesù "nella notte in cui veniva tradito". L'Eucaristia è il dono per eccellenza lasciato dal Risorto ai suoi discepoli, ma è anche il sacramento che richiama la povertà di coloro che seguono il Signore e la crisi a cui il discepolato è soggetto nell'itinerario cristiano. Da qui ne consegue la necessità di una continua verifica e conversione dei singoli e delle comunità per partecipare degnamente all'Eucaristia. Il pane che mangiamo ed il calice che beviamo sono anche annuncio della Pasqua del Signore, "finché egli venga". Il corpo ed il sangue del Signore, di cui ci nutriamo, orientano e preparano decisamente all'incontro definitivo con lui.
La vita(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci:
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)