LETTURA - COMMENTO - VITA
Unità Pastorale Madonna della Salute
Goito 12 giugno 2022, SS. Trinità - Anno C
Gesù Cristo e lo Spirito Santo conducono al PadreProverbi 8, 22-31 . Salmo 8 . Romani 5, 1-5 . Giovanni 16, 12-15
LetturaSi continua la lettura del vangelo di s. Giovanni. Siamo durante l'ultima cena e Gesù sta parlando con i suoi. Nel capitolo XVI, Gesù, dopo aver preannunciato la persecuzione dei discepoli (16, 1-4a), parla della sua partenza ormai imminente e della venuta dello Spirito Paraclito. Di questa sezione fa parte la pericope della solennità odierna.
Gv 16, 12-15
12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.CommentoIl brano si apre con la dichiarazione di incompletezza del messaggio di Gesù e con la presentazione del bisogno di cammino che i discepoli hanno ancora da compiere: "molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso". Le parole di Gesù non alludono ad una ulteriore rivelazione futura. Egli afferma che la situazione oggettiva di chiusura dei discepoli ai suoi insegnamenti, sarà superata dopo la pasqua. Solo allora essi comprenderanno quanto era accaduto ed era stato detto durante il suo ministero, ed avranno la forza di portarne tutte le conseguenze concrete. Per giungere a questa meta verrà in loro aiuto "lo Spirito di Verità", il quale li porterà ad entrare nella "verità tutta intera". La verità è Gesù; egli infatti aveva detto ai suoi di essere la verità. Il Paraclito, allora, è colui che guida verso Gesù, permette la comprensione dei suoi insegnamenti e fa in modo che si viva secondo il vangelo. Questa esperienza non era solo per coloro che ascoltavano direttamente Gesù, ma è offerta a tutti quelli che, nel corso dei secoli, incrociano sulla loro strada le sue parole. Anche in futuro lo Spirito Santo dirà ai discepoli il significato del messaggio di Gesù, che essi non sono naturalmente capaci di capire e recepire. L'opera dello Spirito è strettamente collegata con Gesù Cristo e col Padre. Egli annuncia quanto ha udito da Gesù ("prenderà da quel che è mio e vi annunzierà le cose future") e, poiché tutto ciò che è di Gesù viene dal Padre ("tutto quello che il Padre possiede è mio"), conduce alla volontà del Padre. Così l'opera dello Spirito porta a compimento la partecipazione dell'uomo alla comunione trinitaria a cui è chiamato ad accedervi direttamente. In questo modo si realizza la gloria di Gesù, cioè egli si manifesta pienamente ai discepoli ed essi lo colgono in tutto il suo splendore, non più velato da nulla. Chi vede Gesù e lo accoglie, per mezzo dello Spirito, entra anche in comunione col Padre. Gesù infatti, parlando con Filippo aveva detto: "chi vede me vede il Padre" (Gv 14, 8-9).
Tutti i discepoli sono chiamati a vivere, durante il loro itinerario storico, la comunione con la Santissima Trinità. Tale esperienza si concretizza incontrando autenticamente Gesù, che si manifesta con le sue parole, ed accogliendo il dono dello Spirito Paraclito, che porta continuamente i discepoli verso Gesù. Gesù e lo Spirito Santo conducono sempre alla comunione piena col Padre.
COLLEGAMENTO FRA LE LETTURELe letture odierne potrebbero articolarsi attorno all'icona di Dio che sempre comunica se stesso agli uomini in modo sovrabbondante. La prima lettura presenta la sapienza di Dio come una realtà da lui creata: "Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, fin dal principio". Questo "principio" rimanda a Dio stesso e all'eternità in cui si colloca il suo mistero. Nella riflessione teologica, d'Israele prima e della Chiesa poi, la sapienza è stata sempre più identificata col Messia - Cristo. Egli, come architetto, ha collaborato con Dio alla creazione, era "la sua delizia ogni giorno " e poneva la sue "delizie tra i figli dell'uomo". La sapienza, presente nel creato, è la prima manifestazione di Dio per la vita e la gioia dell'uomo. Nel brano evangelico, attraverso il dono esplicito di Gesù Cristo e dello Spirito Santo, Dio Padre offre tutto se stesso ai discepoli del vangelo e, attraverso la loro adesione, essi partecipano direttamente al mistero della Trinità. Nel testo paolino, l'autore afferma che "per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo ... e mediante la fede abbiamo ottenuto di accedere a questa grazia". Tutto questo è però ora mescolato a tribolazioni, le quali producono pazienza, virtù provata e speranza. La speranza poi non delude e anima il cammino del credente che, avendo ricevuto nel cuore l'amore del Pdre per mezzo dello Spirito Santo, sa che un giorno parteciperà pienamente al mistero di Dio.
La vita(per continuare il lavoro nella riflessione personale)
Cerchiamo ora di interagire col testo del vangelo e chiediamoci:
- Quale parte del vangelo letto (in tutta la sua ampiezza) e commentato mi ha colpito di più e perché?
- Che cosa devo cambiare nella mia vita personale per essere in sintonia con quanto il vangelo ci comunica? Individuare almeno un punto su cui lavorare.
- Nella mia vita sociale (famiglia, lavoro, relazioni, parrocchia) c'è un contributo che io posso dare, per diffondere il vangelo o per realizzarlo, che mi è stato ispirato dal vangelo letto e meditato?
(scegliere un impegno da vivere nella settimana)